Friday, November 4, 2011

Sunday, October 23, 2011

Arrivederci.



Vi lascio, dicendo che cento soldati americani daranno supporto per eliminare gli ultimi bastardi del LRA.

Vi lascio, dicendo che Mr. We Can ha deciso di inviarli perché ciò che accade da anni per colpa di quei bastardi è una ferita alla dignità umana.

Vi lascio, dicendo che dagli stati del South Kordofan e Blu Nile SETTECENTOCINQUANTAMILA persone fuggono per le persecuzioni.

Vi lascio, dicendo che nei miseri mercati un sacco di sorgo costa 55 dollari.

Vi lascio, dicendo che quegli impediti della FAO fanno appello per 5 milioni di dollari di cibo.

Vi lascio, dicendo che gli infermieri dei miserabili piccoli ospedali donano il proprio sangue perché altro non ne esiste.

Vi lascio, dicendo che le scorte dei medicinali sono terminate da tempo e i dottori o pseudo tali amputano senza poter somministrare alcun tipo di anestesia.

Vi lascio, dicendo che i bambini, a decine, muoiono per una semplice diarrea.

Vi lascio, dicendo che le bombe colpiscono preferibilmente donne e bambini, per scalfire la volontà di chi combatte, di chi non si arrende.

Vi lascio, dicendo che anche ciò che sta accadendo loro è una ferita alla dignità umana.

Vi lascio, dicendo che la pistola dorata del non più utile Gheddafi e l’Euro stanco delle speculazioni di Tutti, continueranno a far si che la vita di questa miserabile Gente non interessi un Cazzo a nessuno.

Vi lascio, dicendo che lo scribacchino cesserà di scrivere da queste pagine, ma state pur certi che ce ne saranno altre da cui potrete leggere della sua ingenuità.


A voi tutti, buon viaggio, il vostro.



Wednesday, October 12, 2011

una Nuba, una qualsiasi.



Piccola donna, che per anni portasti acqua alla tua famiglia, percorrendo sentieri nascosti, lasciando una parte di te lungo ogni cammino, non pretendendo se non un qualcosa che allontanasse quell’arsura che ti ha sempre accompagnato da che sei venuta al mondo.

Piccola donna, non vi è pace nel tuo vivere, le tue lacrime non riescono più a confondersi con l’acqua sporca che amorevolmente raccogli per i tuoi bimbi. 
Cosa ti racconti, cosa gli dici quando rivolgi lo sguardo al cielo, quali parole usi per chiedere una tregua al tuo soffrire.

Piccola donna, che non ricordi più il viso del tuo compagno, che a stento richiami alla memoria il suono della sua voce, di quell’ultima volta che il tuo sguardo lo vide allontanarsi da quel piccolo mondo fatto di montagne, soltanto vostre.

Piccola donna, non hai colpa, nessuna di voi ne ha.

i.s.

Tuesday, October 11, 2011

che qualcuno mi contraddica.



È gente che mesi or sono diede il proprio contributo, votando, dicendo sì alla separazione.

È gente che per anni è stata definita schiava.

È gente del Sud che ricorda poco o nulla di ciò che era.

È gente in attesa di una chiatta che la porti nella rinoceronte capitale.

È gente costretta a vendere i pochi averi pur di mangiare.

È gente che stupidamente pensava di poter appartenere al futuro del nuovo Sud Sudan.

È gente considerata ZERO da agenzie internazionali come l’IOM (Organizzazione internazionale per le migrazioni).

È gente, non sono numeri, sono volti, non sono crocette, sono esseri umani, non sono pagine da riempire, sono come Voi.

i.s.

11 ottobre 2011



Si "salta" ancora nella contea di Mayom dello stato di Jongley.
A provare la terribile esperienza sono venti persone che hanno perduto la vita, altre ne porteranno i segni per il resto dei loro giorni, sempre che riescano a sopravvivere.
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Il JEM, il partito non firmatario del trattato di Doha insiste affinché nel Sudan, quindi il Darfur, venga adottata la laicità, che le religioni siano tenute fuori da un qualunque programma che possa ristabilire l’ordine in quella terra martoriata.
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I Murle e i Nuer, Jonglei State, si staranno realmente parlando? 
I tremila morti degl'ultimi quattro mesi saranno bastati?
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Gli incontri internazionali del segretario del SPLM-nord, Yasir Arman, saranno serviti a qualcosa? 
Non sembrerebbe.
In 130 sono ancora agli arresti, e di questi rappresentanti politici non si hanno più notizie.
I confetti BOOM targati SAF non cessano di far visita alle popolazioni del Blue Nile. 
Ormai, in trentamila sono fuggiti, in cerca di futuro, mi correggo, di cibo.
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Repubblica del Sud Sudan: 
Una donna su sette muore nel dare alla luce il proprio figlio. 


i.s.

Thursday, October 6, 2011

sfollati:tanti, cibo:poco, promesse:come se piovessero ...



Per chi vorrà visitare il nuovo Sud Sudan tenga libera una pagina del proprio passaporto. Entro poche settimane sarà disponibile il visto da applicare, ovviamente pagabile in dollari. Il permesso di soggiorno formato 20x15 andrà in pensione.

Mi domando, l’immagine del patriota John Garang, dopo aver trovato spazio su cartelloni pubblicitari di compagnie telefoniche che garantiscono il miglior sconto e su coperture termiche per ruote di scorta, riuscirà a ritagliarsi un angolino del nuovo Adesivo?
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La gioventù di Wau protesta pacificamente.
A irritare la popolazione studentesca non è il divieto di vendita di alcolici ai minori di 18 anni, bensì la leadership politica dello stato, Western Bahr el-Ghazal appunto, secondo nella classifica della corruzione solo al C. Equatoria, regione che ospita l’attuale ma non definitiva capitale del Sud Sudan.
Corruzione che l’uomo dal Grande Cappello ha promesso di limare in un incontro quattr’occhi tenuto in terra Obama.
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Mahgoub Hussein, il più “rasta” dei ribelli, dice di appoggiare in pieno la linea intrapresa dall’altro gruppo conosciuto come JEM.
Il trattato firmato nella capitale del Qatar appare sempre di più carta straccia, l’ennesima, inutile e costosa balla di questi ultimi otto anni che vede il Darfur, ultimo nel classifica dell'attenzione internazionale.
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Yida, un piccolo villaggio in Unity State, a pochi chilometri da un confine immaginario è il nome più gettonato fra la popolazione Nuba in fuga dagli incessanti attacchi aerei. 

3 confetti BOOM rappresentano il menù che il SAF sudanese riserva loro giornalmente.


i.s.

Sunday, October 2, 2011

posta per te



L’Uomo Oliva invia un telegramma diplomatico al suo pari grado, Grande Cappello.

Mi immagino il testo.

“Cosa ne diresti di dividerci equamente il debito di 38 miliardi di dollari? Sai, da quando non ricevo il vostro greggio ho una serie di problemi, con l’opposizione politica, come te del resto, con la popolazione, come te del resto, con gli amici, sauditi per me, americani per te.
Quindi, cosa ne diresti di darmi una mano, in cambio, potrei spendere una buona parola con gli unici “amici” che abbiamo in comune, non negarlo, so perfettamente quanti preventivi stai chiedendo ai veri padroni dell’Africa, tutta, la Cina”.  

P.S. Per il momento, scordati che io lasci la regione autonoma di Abyei.

Distinti Saluti

Omer Al Bashir
Presidente del Sudan, tuo vicino di casa.

i.s.