Wednesday, March 23, 2011

23 marzo 2011

...difficile confondersi per le strade polverose di Rumbek...impossibile per un kawaja non attirare a se un saluto in un particolare inglese,una mano aperta e protesa, una smorfia di sfida, l'espressione intimorita di un bimbo,o l'attimo in cui incroci lo sguardo di un anziano accompagnato dalla sua fedele pipa, quasi fosse un prolungamento del suo vivere quotidiano...

a sud-ovest lasciandoti alle spalle il campo di calcio, "dove ogni tardi pomeriggio squadre improvvisate si sfidano" , puoi imboccare la strada che ti porterà a Juba..

a sud, abbandonando il mercato, "in cui gente di ogni dove del Sudan e non, cerca di vendere articoli di pregiata fattura cinese".... puoi proseguire in direzione Yambio, e giungere al confine con l'Uganda..

a nord-est dell'unica rotatoria degna di questo nome, "salutando in ordine, la prigione...una guesthouse  governativa con annesso pseudo centro commerciale...scuola comboniana che per settimane ha ospitato centinaia di sud sudanesi tornati per il referendum,nella completa indifferenza di chi avrebbe dovuto aiutare questo esodo di rientro dal nord...caserma con vasto piazzale"..... dopo tutto ciò,potresti assaggiare la polvere della strada in cui il mogano padroneggia accompagnandoti fino a Wau....

termino,dicendovi che non sono i colori che attirano la mia persona, ma la loro assenza, esistono colori che portano con se una nota eseguita dal più vecchio strumento ancora esistente, la speranza, e purtroppo,attualmente per quanto posso vedere, non vi è alcun pentagramma in cui potrebbero adagiarsi...

a tutti voi,buona serata..