Thursday, June 30, 2011

Rubrica



Chi ha fabbricato il tamburo sa meglio di chiunque altro che cosa c'è dentro.




Who made the drum knows better than anyone that what's inside.

Wednesday, June 29, 2011

Le massime del giorno.



Lo spazio aereo si chiude intorno al presidente Al Bashir, le rotte devono essere nuovamente riviste. (a volte, quasi mai, capita che qualche Governo pur non avendo aderito al trattato di Roma, si “sforzi” di seguirlo)

Altra carta viene firmata per interrompere le mutilazioni di ogni genere che vengono perpetrate fra le montagne Nuba. (anche in questo preciso momento)

Il tempo stringe per il Darfur, entro il 9 luglio le firme devono essere poste, anche quelle degli assenti.

Giusto e coraggioso l’invito di un governatore, (in breve) “non siate fannulloni, non pretendete che il governo possa creare posti di lavoro per tutti, la terra ha bisogno di voi, coltivatela, anche voi, laureati”.

È confermato, il francobollo per l’invito alla celebrazione del 9 luglio, è stato ricevuto e timbrato dall’ufficio centrale delle poste in Khartoum.

Investire nella preziosa Acqua, è il monito da seguire per risollevare le sorti di questa nascente nazione. “urrà, è stata scoperta l’….. calda!”


Lo scribacchino.


Tuesday, June 28, 2011

Titoli di coda.


silenzio, parla una bimba il cui nome è
NESSUNO.


Lo scribacchino.

Campagna acquisti.



In tempi non troppo lontani il neo acquisto del team “Ricercati speciali”, il mai domo Gheddafi, bacchettò a telecamere accese il non ancora compagno di squadra Al Bashir, per aver posto poca resistenza all’imminente indipendenza che il Sud Sudan a giorni si appresta a festeggiare.

Chissà, forse nel dietro le quinte, il libico diede importanti consigli al sudanese su come affrontare tal entusiasmo avverso e relative conseguenze economiche che sarebbero venute a crearsi a discapito dei confratelli del regime di Khartoum. 
In fin dei conti l’attuale bombardato è un grande tessitore, molti dipendono dal suo petrolio e nessuno ne può rimanere indifferente.

La strategia adottata dal Nord nelle ultime 10 settimane per limitare i danni economici che questa secessione certamente provocherà, è chiara. Da est ad ovest, in un disegno ben preciso si stanno verificando persecuzioni, quindi pulizie, allontanamenti, quindi espropri, bombardamenti, quindi morti.

La tragedia che si sta consumando in un punto di questa “linea” di aggressione ben calcolata, Monti Nuba, ha dell’incredibile, la sorprendente incapacità che la comunità internazionale, tutta, ha dimostrato e che continua a manifestare.

Perdonatemi, ho scritto un’idiozia. 
Tuttavia, son certo che la gente di Talodi, South kordofan, ultima città a svuotarsi per paura di essere dilaniata, mi perdonerà, sapendo perfettamente che nessuno, prima, e tanto meno ora, si prenderà cura di loro.

Lo scribacchino.



Sunday, June 26, 2011

- 13



Nuove rotte commerciali si aprono, l’aeroporto di Malakal accoglierà nella singola pista di atterraggio i voli provenienti dalla vicina Etiopia.

Nello stato Jonglei continuano ad incendiarsi i villaggi dei Nuer, alquanto improbabile che la causa vada ricercata in un una serie sfortunata di corti circuiti o più semplicemente delle candele lasciate accese.

“Simpatizzanti di un certo terrorismo” si danno appuntamento in casa iraniana, per discutere su come difendersi, a detta loro, da un altro tipo di terrorismo.

La corrente politica leghista sud sudanese spinge affinché il nascituro Sud Sudan diventi una confederazione.

Il processo di pace per il Darfur, dicono, sia in fase conclusiva, la negoziazione non è prevista.

Chiusura dei rubinetti o tasse su ogni barile, queste saranno le condizioni nel qual caso il Sud non volesse “condividere” il greggio.

Gli inviti per il 9 luglio sono stati preventivamente spediti, Al Bashir incluso, "particolare" che ha fatto storcere il naso ai molti che non hanno ancora firmato la nuova costituzione.

La domanda nasce spontanea, "nella notte che precederà la celebrazione dell'indipendenza i vertici del nuovo governo firmeranno il trattato internazionale riguardante i ricercati per crimini contro l'umanità".

Lo scribacchino.


Saturday, June 25, 2011

Parole chiave.



RPG, cattlecamp, Nord, terrorismo, morte, Iran, Al bashir, vacche, rifugiati... 
referendum, Cina, sfollati, cristiani, morte, aiuti umanitari, 2.500.000, LRA... 
costituzione, ngo, Kiir, morte, 54°, UNIMIS, 9 luglio, antonov, ICC, 500.000... 
Nuer, SPLM, Darfur, petrolio, Sud, arabo, morte, rinoceronte, inno nazionale...
Garang, 25%, comunità internazionale, morte, concessioni, Manchester United... 
interessi, South Kordofan, elmetti blu, JIU, morte, Addis Abeba, preghiere... 
Haroun, Mladic, Misseryia, Dinka, Carter Center, morte, WFP, $$$, 193°... 
Aziz Al-Hilu, HIV, morte, Abyei, Juba, KBC bank, ribelli, AK 47, Petronas... 
elezioni, spazzatura, Nuba, morte, mig, confini, corruzione, SAF, TROIKA... 
missionari, U.N., ricercati, fuga, appelli, genocidio, sordità, Morte. 

P.S. Sudan.

Lo scribacchino.

Nuba, non Nuba, Nuba, non Nuba, Nuba ... non Vita.



La plastica importata da ogni dove continua a essere rimossa dalle città cosiddette importanti. Nessun sacchetto, dovrà comparire negli innumerevoli scatti fotografici che fra qualche giorno accompagneranno le celebrazioni della tanto attesa indipendenza. I resti di un famoso patriota fanno ritorno nella terra natia. 
Che la festa abbia inizio, e che tutti imparino a memoria il nuovo inno nazionale, e lo cantino con quanta più forza e sentimento possibile.

Già, che sia forte il canto e all’unisono, perché dovrà coprire le urla della povera gente che quel giorno l’unica cosa che avrà da celebrare sarà la stessa di oggi, essere vivi.

P.S. forse.

Lo scribacchino.

Friday, June 24, 2011

Rubrica



Dai un pesce ad una persona, 
e quella persona sarà sazia per un giorno, 
insegna ad una persona a pescare, 
e quella persona si sazierà per tutta la vita.




Give a fish to a person, 
and that person will be satisfied for a day, 
teach a person to fish, 
and that person will be satisfied for a lifetime.

Thursday, June 23, 2011

Il nuovo Inno nazionale non è per loro.



Le madri dei Nuba costrette a scavare fosse per i propri figli, affinché non siano presi, colpiti, o dilaniati da proiettili e bombe comprate a credito dal Nord, in tempi non sospetti. Ora, metallo pesante di un debito da estinguere. 
(penseranno, tanto vale farne buon uso)

Soldati dall’elmetto blu, disarmati dal Nord, provocatoriamente messi di fronte al gelo del plotone di esecuzione. Tutto per gioco o per avvertimento(?).

Caccia all’uomo nero, è l’ordine impartito. 
L’identikit di cui sono muniti tutti i militari della SAF non ha volto, non ha nome, non ha età o sesso, ma solo un colore, Nero Nuba.

Le eliche dell'ONU sono ferme, niente voli, niente CIBO.

La fotocopiatrice del Nord non ha smesso di funzionare, 
il genocidio Darfur copiato in formato A3, carta Nuba.

Signore e Signori, non è una guerra, ma una battuta di caccia.

Lo scribacchino.

23 giugno 2011



Al Bashir pretende garanzie dal partner cinese, desidera sapere se qualcuno del governo ospitante ha intenzione di preparare una confortevole cella in occasione della sua imminente visita.

Le Nazioni Unite Africane esprimono profonda preoccupazione per ciò che sta accadendo in South Kordofan. Il risentimento si limita “alla carta”.

Molti capi di stato o facenti funzione, non hanno confermato la loro presenza per il 9 luglio. Sedie vuote all’orizzonte, scenario imbarazzante.

Nonostante svariati accordi siano stati firmati (non da tutti), in Darfur le incursioni aeree non cessano, e il numero dei civili uccisi, neppure.

Personale sud sudanese delle Nazioni Unite arrestato (notizia grave).
La credibilità della potente agenzia sta sfiorando i minimi storici (non notizia)

Immediato disaccordo circa la questione di Abyei, i contendenti dopo aver firmato in Addis Abeba, reinterpretano ciascuno a proprio modo cosa è stato deciso. Confusione.

Il mercato immobiliare riguardante le grotte nelle montagne Nuba è in fermento.
Richieste da ogni dove. 
Rischio che la committente Madre Natura non riesca a soddisfare tutte le esigenze.

Lo scribacchino.

Cambio di residenza.


Nome: Chol


Cognome: Khaka


Indirizzo precedente: Kauda, South Kordofan, Tukul (capanna) nei pressi del mercato.


Indirizzo attuale: Località sconosciuta, South Kordofan, 1° grotta a destra del fiume, dopo l'ospedale.


Lo scribacchino.


Wednesday, June 22, 2011

Tanta carne al fuoco.



I bimbi verranno registrati in Sud Sudan, una volta celebrata l’indipendenza, almeno così dicono.

Non essendoci di meglio da fare in Darfur, alcune centinaia di ribelli  hanno ricevuto compenso dal sempre vivo e bombardato Gheddafi, almeno così dicono.

Alcuni parlamentari del Sud Sudan rallentano o limitano i rapporti con il mondo esterno, almeno così dicono.

La costituzione dello stato nascente è ancora sotto esame, ma per il 9 luglio verrà approvata all’unanimità, almeno così dicono.

La libertà di stampa è tutelata e garantita, almeno così dicono.

I vari governatori annunciano che il futuro di questa giovane terra è unicamente nelle mani del popolo, e non di un partito politico, almeno così dicono.

La regione di Abyei è nuovamente libera, le firme sono state poste, un nuovo consiglio democraticamente eletto dalle sole forze militari amministrerà la terra contesa, almeno 
così dicono.

Lo sviluppo dell’agricoltura sarà tra i primi punti dell’agenda nello stato di Upper Nile, anche acqua potabile, sicurezza, sanità, almeno così dicono.

Il popolo dei Nuba è solo, e nessuno lo dice.

Lo scribacchino.


Monday, June 20, 2011

La stagione della Caccia.



In 500 mila morirono per difendere quella indipendenza che altri si apprestano a festeggiare.

In 500 mila stanno scappando fra le montagne, e non è possibile conoscere il numero delle vittime, a oggi, 20 giugno 2011.

Appelli, sempre pochi, o forse poco “importanti”, si susseguono, cercando di destare un po’ di attenzione.

Le denunce sembrano non trovare la giusta strada, si arenano, le fotografie, sbiadite e poche, da sole non bastano per frenare questa caccia che da settimane impervia fra i Nuba.

È una Pulizia, programmata, insensibile, desiderata, annunciata, inascoltata, che rischia di occupare a buon diritto uno di quei rami dell’albero genealogico GENOCIDIO, di cui fanno già parte Rwanda, Bosnia, Darfur…


Forse, fra un po' di tempo in qualche isola o porto del vecchio Continente potrà trovare ospitalità uno di loro, uno di quei 500 mila, e a servirgli il "kit di conforto"... la sempre bella, e ingombrante quanto inutile, Angelina Jolie. 



Lo scribacchino.



Sunday, June 19, 2011

vorrei spendere una parola...



… per quelle migliaia di sud sudanesi, ancora oggi in balia dei centri di smistamento nei dintorni di Khartoum in attesa che qualcuno o qualcosa aiuti loro a raggiungere la terra dei loro antenati. 
Già, quella terra che si appresta a festeggiare la tanto agognata indipendenza dal Nord, la stessa terra rossa che sembra essersi dimenticata di loro.

… per i ragazzi, Arrow boys, che da anni respingono gli attacchi dei pochi ribelli del LRA, capaci ancora di incutere terrore nei corpi e nella memoria della popolazione della sempre verde Equatoria.

… per la gente del Darfur, inerme, dimenticata, mai protetta, uccisa, legata a una terra che non conosce perdono e pace.

… per la gente di Abyei, a nord e sud del fiume, pastori di differenti etnie che per decenni hanno vissuto nella e della stessa terra, usati come pedine di una strategia economica ben articolata.

… per i Nuba, che hanno smesso di sognare, costretti a rivivere il loro passato relegati fra le montagne, sperando di essere dimenticati per non essere perseguitati.

… per i bambini di diversa etnia, ma di identica "casa", la strada, che attendono, o meglio sperano che i vari rappresentanti del governo si facciano carico delle colpe della guerra. 
Capiscano che non è giusto che migliaia di loro siano costretti elemosinare, ad inventarsi un futuro immediato, fatto di quel nulla ricco di pericoli a cui ogni giorno devono sottostare.

… per quella madri, anziane e giovani di ogni dove nel Sudan, a cui viene riconosciuta importanza e dignità solamente in particolari occasioni, ufficiali e ben pubblicizzate.

… per quelle centinaia di migliaia di corpi che rappresentano la memoria di un Paese che a oggi non ne comprende il sacrificio.

Lo scribacchino.

Friday, June 17, 2011

17 giugno 2011



Il viaggio di due diplomatici di lingua anglo-americana è stato interrotto ancora prima di cominciare. Il piano di volo e le motivazioni di tale giro turistico non erano note al governo nordista.

La Sud Corea mette a disposizione del governo Rinoceronte di Juba, la propria esperienza e le migliori industrie per progettare  la nuova capitale, a candidarsi Ramcial, Mangalla e Terekaka.

A due passi da Rumbek gli scontri fra Gony e Thuyic non trovano tregua, risultato, le vacche diminuiscono i morti aumentano così come il prezzo del gasolio.

Di differente pensiero sono il governo statunitense e Amnesty International, il primo auspica che la Cina induca il Presidente Al Bashir, prossimamente in visita, ad un immediato stop del conflitto in South Kordofan, il secondo desidererebbe un arresto, anche senza troppa pubblicità.

Quest’ultimo impossibile, data l’amicizia economica che lega il padrone di casa al proprio ospite.

Mrs. Diarrea, è l’ospite terminale non desiderato delle migliaia di persone rintanate nei centri di “non accoglienza” sparsi attorno e in Kadugli. 
Le medicine sperano di poter giungere a destinazione prima del cibo.

Lo scribacchino.


Senza sosta.



A coloro che fuggono, manca il respiro, a coloro che non hanno accettato di rifugiarsi nelle zone più o meno protette delle Nazioni Unite, manca il cibo, a coloro che hanno preferito tornare fra le loro montagne, manca acqua, a coloro che hanno scelto coraggiosamente di resistere, manca tutto.

Non desiderano la guerra, non desiderano privare e privarsi della libertà, non desiderano interrompere la propria e altrui esistenza, non desiderano tutto ciò.

Desiderano vivere del loro poco, della loro semplicità, non hanno bisogno di versare ancora lacrime per ricordare le persone a loro care che in questo momento, sì proprio ora mentre mi stai leggendo, stanno per essere inghiottite, dimenticate, uccise. 

Lo scribacchino.

Strana forma di gratitudine.



Il cielo del South Kordofan è ancora chiuso al traffico aereo, siamo giunti al settimo giorno.

I sacchi targati WFP sono costretti a trovare altre strade, scomode e pericolose, per raggiungere le migliaia di bocche che attendono da giorni.

Ricordiamo che non è una guerra, o meglio non tra Nord e Sud, bensì un’opera di smilitarizzazione della popolazione che poche settimane or sono ha votato contro il "vincente" criminale Haroun. 

La stessa popolazione che per ben due decenni ha fronteggiato il Nord impedendo loro di infliggere pesanti perdite al prossimo nascituro Sud Sudan.

Lo scribacchino.

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Il Nord sa che dovrà affrontare un periodo di magra, e si appresta ad attuare programmi che possano proteggere la propria economia attualmente fondata sulla esportazione del greggio, estratto in quella zona franca a cavallo dei due contendenti.

Mi domando, il debito del Sudan rimarrà sulle sole spalle del Nord o verrà equamente diviso? 
Il conto è salatissimo, e non credo vorranno essere i soli debitori. 
Probabilmente ciò che sta accadendo in South Kordofan è una forma, come dire, di prevenzione.

E poi, affitteranno le proprie condutture?, quali margini di guadagno potranno avere? 

Non sarà sufficiente festeggiare il 9 luglio, i duellanti sono legati da un cordone ombelicale così spesso che l’indipendenza risulterà ancora molto distante.

Non si raggiunge la libertà, intendo quella economica, quando il reddito giornaliero della stragrande maggioranza della popolazione è inferiore a un dollaro statunitense.

Lo scribacchino.

Thursday, June 16, 2011

Diplomazia ad alto livello.



Avranno ascoltato la radio i vari comandanti che mesi or sono dichiararono “il governo di Juba non alzerà la nuova bandiera sud sudanese”(?) 
Se sì, basterà il dietro-front di uno dei sette capi ribelli (David Yauyau) a interrompere gli agguati, le sommosse, i massacri che da tempo disegnano l’instabilità del futuro 193° stato?

Spettatore interessato, il presidente del Nord Al Bashir, fresco di rinuncia al viaggio in Malesia, le possibilità che venisse arrestato una volta giunto all’aeroporto avevano sfiorato proporzioni gigantesche, quindi un suo ministro, lindo nella casella “reati contro l’umanità”, almeno sulla carta, prenderà il suo posto.

Tuttavia i voli con destinazione Cina e Iran, del criminale Nordista rimangono confermati, da quelle parti i trattati sui diritti umani non hanno trovato carta, penna, e qualcuno che intendessi firmarli.

Nel mentre, Mr We can, invia il suo messaggio di preoccupazione ai due presidenti circa la situazione che da settimane tiene banco nel ricco South Kordofan.
Purtroppo “la carota e il bastone” non fanno più presa, e il tutto viene respinto al mittente senza ricevuta di ritorno. Come dire, "non fate paura".

Nuove accuse vengono rivolte alla missione delle Nazioni Unite, ma questa volta a presentarle è il Nord, in un nota si dice che pur di prolungare la propria missione in territorio Arabo sarebbero pronti a qualunque stratagemma, anche ad alimentare l’insicurezza e il pericolo a discapito della popolazione inerme. (non sarebbe la prima volta)

Il vice Presidente sudista si affretta a dichiarare agli spettatori americani che il Sud ha svolto il “compitino” diligentemente, seguendo alla lettera la linea guida data dalla comunità internazionale con l’avvicinarsi al parto del nuovo stato. 
Conclude il suo intervento auspicando un Cuscino Militare nella martoriata Abyei, preferibilmente di un candido color Bianco, ovvero caucasico, sicuramente non “nero-africa”.

Lo scribacchino.

Wednesday, June 15, 2011

Perché il Sudan è il sudan..


Si è concluso a reti inviolate, l’incontro fra i due Grandi del Sudan.


Malesia, Cina e Lega Araba strizzano l’occhio al Nord.

Le compagnie che estraggono l’oro nero sono state avvertite, un attacco all’aeroporto di Heglig fa tremare gli investitori stranieri, Cina in testa.

Alcuna violenza, stupro è stato commesso in Abyei, a garantirlo il portavoce del Nord.

Ultimatum ai gruppi ribelli residenti in Darfur: 
"tre mesi di tempo per firmare il trattato di Pace", opportunamente redatto senza la loro insignificante opinione.

South Kordofan: scarica barile mediatico, partecipanti: 
Nord, Sud, U.N.

Banca Mondiale: 250 milioni di pounds sudanesi per sostenere la nascita del nuovo stato.

Jonglei: territorio senza alcun tipo di sicurezza.

Aumento dei "bambini di strada" nella regione Lakes State.

Lo scribacchino.





Confetti della fratellanza.




Kauda, South Kordofan




Il pallottoliere di coloro che non possono accedere agli aiuti umanitari in South Kordofan ha raggiunto il numero di TRECENTOMILA.

Tuesday, June 14, 2011

Non è la Libia, non è la Siria, non è lo Yemen, soltanto Nuba.



Una cattedrale anglicana alle porte di Kadugli data alle fiamme, è lo sfondo dell’incontro di queste ore tra Al Bashir e Salva Kiir nella capitale di Etiopia.

Curiosità, gli rinnoverà l’invito a presenziare la cerimonia del 9 luglio oppure stringendogli la mano si augurerà che la prossima settimana, le autorità della Malesia, lo trattengano e pongano sotto arresto?

Arresto, che è nelle corde di tutte le agenzie dei diritti umani, fasulle o sincere che siano.

Intanto a pochi passi dalla mia amica Rosa, in Tonj, vengono uccise decine di persone e razziato il bestiame. 
A seguire, il solito comunicato radiofonico, “gruppi che conoscono il dialetto del luogo, non hanno segni che li contraddistingua, sostenitori dei ribelli”. 
Forse, oppure no.

La pista di atterraggio di Kauda, che ha salutato l’arrivo di tanti “testimoni occasionali di Sorriso” è stato preso di mira dai Mig del Nord.

Alla gente dei Nuba manca il cibo, manca l'acqua.
Alla gente dei Nuba è vietato sperare, vietato sognare.

A breve, proibito vivere.

Lo scribacchino.



Vademecum SAF:


Sei vedova di un uomo che indossava la divisa del SPLM?

Sei un membro del SPLM?

Sei padre di un figlio arruolato dal SPLM?

Sei un poliziotto del SPLM?

Sei orfano di un padre che ha combattuto con l' SPLM?

Sei un sostenitore del SPLM?

Sei moglie di un uomo arruolato dal SPLM?

Sei un impiegato di un ufficio del SPLM?

Sei il fratello di un ragazzo arruolato dal SPLM?

Sei un insegnante il cui stipendio arrivava dalle casse del SPLM?

Sei figlio di un padre arruolato dal SPLM?

Lo sei? Ebbene, ora non sarai più tutto ciò.

"IN PRIGIONE SENZA PASSARE DAL VIA."

Lo scribacchino.



Sipario.



Lo spettacolo si ripete, il regista, gli attori, la scenografia, tutto identico.
Anche gli utenti sono gli stessi. L’ingresso è gratuito.

Solamente la pellicola cambia, i volti dei morti, la sofferenza, la disperazione, il terrore mantengono la stessa espressione.

La gente del Darfur come quella dei Nuba ha tanto in comune.

Quest’ultimi diverranno importanti malgrado non lo desiderino.

Si aprirà una corsa all’aiuto, verranno spese parole, tante, di più ancora, ma saranno inutili e tardive.

Nessuno punterà il dito contro coloro che avrebbero potuto intervenire.

Nessuno ricorderà i volti di quelle persone morte ammazzate nonostante il grido di aiuto.

Poi tutto nel dimenticatoio, l’ignoranza è il miglior Spazzino.

Lo scribacchino.

Egiziani, portatori di non Pace.



Hanno dato una mano a sfondare le porte delle persone inermi.

Hanno “aiutato” a identificare chi fosse simpatizzante del Sud.

Hanno tappato le proprie orecchie alle richieste di aiuto della popolazione offesa.

Hanno ascoltato gli ordini impartiti dal Nord.

Hanno tradito il compito per cui erano stati chiamati.

Hanno molto in comune con i codardi colleghi dello Zambia, operanti in Abyei.

Hanno molto, anzi tutto in comune con l’immondizia che verrà tolta dalle strade.

Hanno tradito la gente dei Nuba.

Lo scribacchino.

congratulazioni.



Scrissi che in alcune città l’immondizia sarebbe stata tolta dalle strade per festeggiare il nuovo stato.

Scrissi che venne chiesto di partecipare alla spesa pubblica rinunciando a un giorno di paga.

Scrissi che l’intera popolazione era chiamata a sostenere tale iniziativa armandosi dei più tradizionali mezzi.

Scrissi che forse non sarebbe stata una raccolta differenziata, ma poco avrebbe importato.

Ora, scrivo di gente, considerata Rifiuti, perché poco o per niente importante.

Per la loro “pulizia” vengono adoperati i mezzi più moderni. Non ha alcuna rilevanza se essi siano giovani donne e bambini.  
State certi che anche in questo caso non è stata fatta alcuna differenza.

Sono tutti rifiuti di un'unica gigantesca fossa. 
Ovunque in Sudan.

Lo scribacchino.

Sunday, June 12, 2011

Inutile.



Non mi chiedo a cosa porterà la stretta di mano dei due Presidenti.

Non mi chiedo se il numero degli sfollati (Darfur, South Kordofan, Unity, Jongley) continuerà a crescere.

Non mi chiedo se accadrà ancora che un giornalista venga trattenuto in prigione per aver detto il vero. (intendo nel futuro 54° stato)

Non mi chiedo se essere derubati del proprio bestiame, ribellarsi, essere arrestati e uccisi, rappresenti il Darfur di domani.

Non mi chiedo se pulire le strade a Yambio serva a portare l’unità nazionale, in tempo per il 9 luglio.

Non mi chiedo se mai cesserà la dipendenza dai sacchi di cibo dell’aiuto internazionale, sempre sordo e opportunista.

Non mi chiedo se il 25% della produzione di greggio basterà a soddisfare le esigenze del Nord.

Non mi chiedo se persone ritenute criminali da un tribunale internazionale verranno mai processate.

Non mi chiedo a quanta gente possa interessare cosa sta accadendo in Sudan.

A cosa servirebbe saperlo.

Lo scribacchino.



Saturday, June 11, 2011

Contratti e morte.



La quotazione in borsa del titolo Asfalto non accenna a fermarsi.

Una strada che unisca il Darfur da nord e sud e un altra ancora che colleghi il Ciad al Sudan, è uno tra gli affari in sospeso che si possono trovare sulle scrivanie di importanti appaltatori Cinesi. Il tasso di interesse del 4% sembra prevalere sugli innumerevoli problemi  legati alla totale insicurezza.

Dall'epoca della firma, quasi quindici anni fa, centinaia di residenti furono costretti ad abbandonare le proprie povere abitazioni, e ora nel completo anonimato sembrerebbero voler iniziare i lavori.

Etiopia e Sudan stringono forti baratti, corrente elettrica in cambio di olio nero.

Lettere firmate Sud Sudan, giungono al Presidente del logorato “Yes, we can”, con richieste di sacchi a stelle e strisce per i quasi centomila sfollati della non più Abyei e per i 3centomila dei monti Nuba.

Sempre in South Kordofan, la caccia “porta a porta” messa in atto dal governo nordista non accenna a fermarsi. 
La gente si rifugia nelle abitazioni non ancora distrutte privandosi del cibo, pena, la morte.

Il non più vice governatore Abdel-Aziz Al-Hilu, fa vibrare le corde del patriottismo in un recente discorso radiofonico: Scendete dalle montagne e unitevi per una ultima battaglia al fine di scacciare il nemico dalla Pelle color Oliva.

Lo scribacchino.

Rubrica


Nel grembo della madre, al bambino non manca di nulla. 




In the womb of the mother, at the child does not lack anything.

Friday, June 10, 2011

I bambini fanno Boom.


Come volevasi dimostrare gli aerei del Nord hanno voluto rievocare
"i bei tempi andati", lasciando dietro di se, morti, feriti, sfollati ... persone senza futuro.
Un avvertimento?
Cosa aspettano i grandi della terra?
Come giustificare questa imperdonabile quanto imbarazzante incapacità delle AGENZIE?
Sono i giorni concessi affinché tutto venga ristabilito secondo le solite leggi del "è affare nostro, non ficcate il naso"?

Signore e Signori, in Sudan la gente sta morendo.

Elencare numeri, luoghi, motivazioni, non ha più alcun senso, sempre che l'abbia mai avuto.

A Sud, in molti sono preoccupati che questi episodi possano rovinare, ritardare e  non di poco la proclamazione del nuovo stato.

Ora tutti gli "occhi incapaci" sono rivolti al South Kordofan, e aree come il Darfur, Abyei, Jongley verranno messe nel dimenticatoio, salvo che qualcuno mieta un gran numero di vittime e sposti il lume dell'informazione su di loro.
Perché solamente in questo modo riceveranno la nostra, giusta considerazione.

Lo scribacchino.

Thursday, June 9, 2011

- 30



Il presidente del Sud Sudan non è completamente soddisfatto del comportamento del proprio Vice, dovrebbe essergli più fedele senza sollevare troppe critiche circa la nuova costituzione.

Gli esperti strapagati dei Diritti Umani esprimono la loro preoccupazione per le condizioni di vita in cui versano migliaia di cittadini (Abyei) ormai privi delle proprie abitazioni andate distrutte nella completa non curanza di chi era posto per prevenire tali episodi.

La gente impaurita da ciò che sta avvenendo nella loro terra (South Kordofan) trova rifugio fra le mura dell’ospedale. Posti di polizia derubati del proprio arredamento. 
Acqua ed elettricità a singhiozzo, per non dire completamente assente.

Nonostante tutto, il nuovo Sud Sudan è sicuro, e nessuno potrà rovinare i festeggiamenti, che la comunità internazionale lo sappia, e mantenga quanto promesso. (monito presidenziale)

Il governo (Sud) elogia se stesso per aver dato un’opportunità a tutti quegli orfani che tempo addietro si arruolarono e difesero la propria terra. (???)

Chi inneggia all’unità nazionale di giorno e fa razzia e uccide al calar della notte.

Durante la guerra il solo lato che si potrebbe definire positivo o quanto meno non negativo,(*) è che la causa delle morti è un proiettile, una mina, la fame, e non il dilagarsi di una malattia come l’AIDS. Già, perché questa orribile minaccia è rimasta tale fino al termine del conflitto, poi, la mancata informazione, l’aprirsi delle frontiere, l’ignoranza, hanno consentito una crescita così rapida da raggiungere la cifra di 120.000 persone.


bimba azande, 1 dei 120.000


Lo scribacchino.


(*) Ironia



500.000



Ha poco o nulla a che fare con la religione.

Ha poco o nulla a che fare con il colore della pelle.

Ha poco o nulla a che fare con la storia.

Ha poco o nulla a che fare con la povertà.

Ha poco o nulla a che fare con i 2 milioni di morti della guerra civile.

Ha poco o nulla a che fare con tutto ciò ... o forse sì.

Sicuramente tutto si riconduce ai 500.000 mila barili al giorno di greggio che presto diminuiranno se il Nord perdesse il controllo del suo prezioso meridione. 
(South Kordofan e Blue Nile)

Lo scribacchino.

Wednesday, June 8, 2011

Alle stelle.



15 pounds (5$) per un litro di carburante, a questo si è giunti.

Cosa pensavano i membri dell’attuale contestato governo di Juba, che il Nord non avrebbe chiuso le rotte commerciali?

Che sarebbe bastata la presenza di qualche soldato mal pagato e impaurito a garantire il normale svolgimento post refendum?

Che il 9 gennaio avesse posto definitivamente la parola FINE a tutti i problemi del Sudan?

Che l’opinione pubblica internazionale sarebbe stata garante di un pacifico cambiamento?

Che gli investitori, tanti e sordi, avrebbero pressato affinché nulla accadesse?

Che tutte le tribù del Sud Sudan avrebbero accettato senza dire “ma”, una costituzione che privilegia “Uno” e danneggia “Tutti gli altri”?

Costruire "macchiando di slogan a casaccio" una terra per anni orfana della madre Democrazia, non significa crescere insieme, condividere, bensì cercare di nascondere il più a lungo possibile le proprie mancanze, debolezze, la propria ignoranza.

9 pounds (3$) per un chilo di zucchero.

Lo scribacchino.


Per coloro che non conosceranno i Nuba.


Ma affinché qualcuno intervenga in South Kordofan bisognerà attendere che le unità diventino decine, che le decine diventino centinaia, che le centinaia diventino migliaia?
Perché è ciò che accadrà se nessuno porrà un freno alla scenografia che si sta  montando in questi giorni alle porte delle piccole montagne Nuba.
E il Darfur non sarà più solo un monito, bensì un fatto reale, e tutti impareranno a conoscere il termine Nuba pur non sapendo di cosa si tratta.

Siamo andati ben oltre le prove di forza ... carri armati, artiglieria leggera, aviazione, rappresentano molto di più una semplice minaccia in campagna elettorale.

Chissà cosa penserà il Carter Center, l'unico ente autorizzato a garantire il normale svolgimento delle scorse elezioni, di cui ha dato responso positivo nonostante le numerose irregolarità.
Non che sia colpa loro, intendiamoci, ma se almeno si fosse degnato di non avallare l'elezione di un candidato (Haroun) le cui mani sono sporche del sangue di migliaia di esseri umani.(Darfur)

P.S. liberati dopo cinque mesi tre piloti bulgari del W.F.P.
P.S. la rete telefonica canar è stata opportunamente tagliata dal Nord Sudan

Lo scribacchino.



Tuesday, June 7, 2011

Cercasi Pace.



Mentre il vice presidente del Sud Sudan incontra probabili investitori in Dubai, nello stato dei laghi il governatore emette ordine di fermare la popolazione che nel raggio di sette chilometri da Rumbek viene trovata in possesso di un arma.

Le Nazioni Unite bacchettano ufficialmente i soldati dello Zambia per essersi dimostrati “insensibili” durante l’occupazione di Abyei da parte del Nord.

Non che la loro reputazione, quella N.U. intendo, sia migliore.

Le prove di forza in South Kordofan non cessano, le intimidazioni da parte del SAF trovano terreno fertile in quanto nessuno è interessato a ciò che sta accadendo. 
Se si ripeterà un altro Darfur sarà un problema solo di coloro che non accetteranno di divenire “schiavi”.

A pochi giorni di distanza da grandi celebrazioni commemorative riprendono le uccisioni nello stato di Jongley. 
Come risposta il partito dei ribelli cattura centinaia di soldati mal addestrati del SPLM. Che diventino a loro volta nuovi adepti del movimento democratico non è dato a sapere.

Lo scribacchino.