Thursday, September 29, 2011

cambio di rotta


Lascio scivolare la mia "ingenua" penna, per un po' la terrò lontana ma non  troppo, da ciò che fino ad oggi mi ha accompagnato.
Ne prenderò un'altra, una differente, fatta da e di altre voci che in questo breve periodo sapranno ugualmente raccontare, ma non preoccupatevi, anche lei saprà essere ingenua e fuori dalle righe.

Continuerò fino all'istante in cui capirò se il mio vivere tornerà fra quella gente fatta di stracci e orgoglio, ricca di povertà e speranza, nutrita di nulla e futuro incerto.

Per cui sentirete ancora parlare di improbabili "marche di marmellata" quali JEM e NUP, o dimenticate tessere di partito come SPLM-nord, tutte sigle che rappresentano volti sconosciuti e lontani, ancora in cerca di un futuro privo di violenza, ma che per raggiungerla sono ancora in grado di viverla, la violenza, di sopportala, di pagarne il prezzo, perché quando il desiderio è tanto e forte, il portafoglio della speranza non cesserà mai di fornire loro un valido sostegno.

A presto, anzi a breve, il sempre e vostro ingenuo scribacchino.


Monday, September 26, 2011

mettetevi d'accordo



Il nuovo Sud Sudan dice di essere intenzionato ad acquistare la tessera annuale del comitato per il bacino del Nilo.
Un eletto gruppo di stati che periodicamente parlano di risorse naturali, fra cui l’acqua del Grande Fiume senza mai trovare un accordo, la diga in Etiopia “made in China” ne è un chiaro esempio.
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Il ministro della Salute, quest’ultimo, termine sconosciuto alla stragrande maggioranza dei 12 milioni di abitanti che popolano questa infante terra, esegue un accorato appello alla comunità internazionale.
“Aiutateci”dice il neoeletto, il tasso di mortalità fra i bebè sud sudanesi ha superato il 10%. Ogni diecimila, mille non raggiungono il quinto mese di vita. La vaccinazione preventiva, è pratica mai trattata da queste parti se non in casi rari e ben pubblicizzati per gli occhi d’inviati disinteressati.
E spendere meno per se stessi concedendo qualcosa alla propria gente, no?
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Un centinaio di confetti BOOM è stato recapitato nell’arco di sole 24 ore in un’area ben precisa del Blue Nile, la popolazione inerme e gli uomini del SPLM-nord non intenzionati a deporre le armi, continuano a camminare tenendo lo sguardo rivolto al cielo, in attesa che il “clima” cambi.
Il servizio meteorologico delle Nazioni Unite continua a non rispondere.
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L’uomo dal Grande Cappello fresco dalla recente apparizione nel più importante palazzo di vetro dell’intero pianeta, è contraddetto da un portavoce del suo governo.
Le frontiere con il Nord saranno chiuse entro dicembre, chi è intenzionato a condividere la nostra Indipendenza faccia i bagagli e si sbrighi.
Ma non era stato detto di aprire 10 nuovi passaggi!!!!

Dall'ingenuo scribacchino, un buon proseguimento di ciò che state facendo.

due minuti e quarantaquattro secondi



È il tempo di una canzone, di una breve, è il tempo di una voce, una voce che il mio cuore riconosce, che porta con se. 
È il dolce suono della mia amica, che non mi dimentica, che se pur lontana mi permette di starle accanto.
Mi sbaglio, non è troppo breve, non lo è affatto, è più di quanto avrei sperato, sono due minuti e quarantaquattro secondi in più del nulla che possedevo prima.
Mia cara Anns, non smettere di sorridere nel vedere il mio nome sulle spalle di qualche bimbo fatto di adorabili stracci, un giorno non lontano, saprò portare l’ingenuo scribacchino a due passi da te, per ascoltare i due minuti e quarantaquattro secondi che oggi mi hai donato.

buona giornata a te, sorellina mia.

Saturday, September 24, 2011

il conto senza l'oste




Chissà cosa penseranno i futuri probabili vincitori di uno dei 15000 biglietti messi in palio dal governo del Sud Sudan, cui estrazione prevede come premio (per tutti) la perdita dello status di Combattente.

Gente che per anni, sicuramente per un paio di decenni, in piena adolescenza imparò la famosa arte dell’AK 47. Arte che ha permesso di festeggiare un’Indipendenza che ancor oggi 24 settembre ’11 è pagata a duro prezzo in termini di vite e futuro.

Persone abituate al bottino, cui educazione scolastica è praticamente assente, quella sociale, da reinventare completamente, perché alcun programma serio è stato creato per loro. Uomini che rappresenteranno i futuri sbandati del Nuovo Sud Sudan, che non apprezzeranno molto facilmente il radicale cambio di vita che attende loro.

Non saranno le duemila armi raccolte in questo periodo, percentuale modestissima rispetto al numero presente sul territorio e non in mano a soldati, a indurre la popolazione, tutta, a vedere qualcosa di differente dal “prendere senza chiedere”.

Poche rassicurazioni sono state date loro, nessun insegnamento, nessuna alternativa.
L’immagine di un futuro differente presenta ancora colori sbiaditi, perché le mani che si avvicendano nell’impugnare il Pennello sono inesperte almeno quanto quelle di coloro che attendono un qualcosa di meglio, o perlomeno accettabile per il proprio futuro.

P.S. In Blue Nile decine e decine di Bocche da Fuoco targate SAF attendono un solo comando dell'Uomo Oliva, per far conoscere alla gente del deposto governatore Agar, il proprio inconfondibile “suono”.

A voi, lettori dell'ingenuo scribacchino, auguro una notte semplice e possibilmente orfana di cattivi pensieri.



Friday, September 23, 2011

cose che capitano.



Mentre oltreoceano l’uomo dal Grande Cappello incontra il primo ministro israeliano strappandogli la promessa di un concreto aiuto, in Unity State si tenta il disarmo, piano praticamente fallito in Lakes State, lontano anni luce in Upper Nile, impensabile in Jonglei.
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La carne rossa proveniente dalle macellerie nord sudanesi non piace più ai sauditi.
A non soddisfare la speciale clientela non è il gusto e tantomeno la tenerezza, bensì il prezzo. 
Nonostante il consueto Sacrificio, gli appassionati sauditi hanno pensato bene di non sottoporre il proprio portafoglio a sacrificio inutile.
L’inflazione nel paese dell’Uomo Oliva non arresta la propria corsa al rialzo, i più vicini al Presidente speculano e la popolazione soffre sempre di più per quel 2/3  di greggio che da ormai molte settimane non entra nel forziere di Khartoum.
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In Al Rashad, South Kordofan,  la resistenza militare di Al Hilu sottrae mitragliatrici e mezzi alla SAF. Tuttavia la risposta del Nord non si è fatta attendere troppo, nei pressi di Talodi, confetti BOOM sono stati recapitati alla popolazione colpevole di non collaborare nella caccia porta a porta, ma sarebbe meglio definirla cespuglio in cespuglio, in atto da quasi quattro mesi.
Della NO-Fly Zone, neppure a parlarne.
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Le piccole imprese di costruzioni dell’Equatoria si ribellano.
Il mercato è in mano agli stranieri, o meglio, le autorità e le classi agiate vedono sono in loro, i non sudanesi appunto,  il partner cui affidare il proprio denaro per ottenere il miglior risultato. 
“Che si uniscano in un consorzio se vogliono gareggiare negli appalti che contano”, questo il sentito suggerimento ricevuto dalle alte sfere politiche.
Il Dare una Possibilità, da questi parti sembrerebbe trovare solo terreno arido.

Buon proseguimento di giornata.

Thursday, September 22, 2011

... altri colori ...



abbandonare la strada maestra per una più stretta …

una dimora inglese rimasta immune ai bombardamenti …

la collina che un tempo la difese e ancor oggi le concede ospitalità …

una pianura ricca di verde dove poter perdere lo sguardo …

il rosso delle strade, la sua polvere, il suo allontanarsi …

i fiumi che chiedono acqua da portare in dono al gran padre Nilo …

solo pochi minuti per permettere alla memoria di fotografare ogni istante …

A presto terra di confine, a me ancora troppo sconosciuta per poterti dare del Tu.

una serena serata dall'ingenuo scribacchino...

Wednesday, September 21, 2011

Lo scribacchino.



Il Sud Sudan  è vasto, puoi perderti, potresti non riconoscere la terra su cui cammini anche dopo tanto tempo che la calpesti, che cerchi di impararne le leggi, le cosiddette usanze.
Non ti stupire se a venti minuti da dove sei il Tutto cambia, non averne timore, accettalo, fa parte del gioco.

Entra, non rimanere in disparte, gioca le tue carte anche se poche, e considerate di poco valore. Se hai una idea, se la ritieni davvero importante, falla conoscere, alimentala, sii fedele ad essa e vedrai che prima o poi, ma mai tardi, ti darà ragione.
Anche quando ti crederanno pazzo, tu insisti. 
Tanto tempo occorre per riempirsi, un solo attimo per sentirsi completato svuotato, tu non permetterlo, reagisci.

E se vuoi, guarda fuori dalla stanza che per un po’ di tempo occuperai, osserva lo sguardo del bimbo che mangia il suo frutto, che attende un tuo sorriso, una veloce intesa, digli che sei nuovo di queste parti, e che hai voluto conoscere un po’ della sua terra, terra d’Africa, terra ostile per chi non ne comprende il passato, il buono e il brutto di esso, devastante per chi non sa attendere e non sa più stupirsi.

Lo scribacchino consiglia di regalarvi un po’ dell’accoglienza che i Kuku sapranno certamente donare.
Uno dei prossimi giorni, con calma, vi parlerò di Ezio, Victor, Albino ed Eric. 
Gente semplice come piace a me.

a che punto eravamo?



L’uomo dal Grande Cappello esige trasparenza dal circolo privato dei ministri. Che le loro entrate vengano pubblicate, che tutti conoscano il loro reddito, il loro smisurato benessere.
Che la gente dei villaggi, anche quella dei più remoti, sappia bene cosa non avrà mai.
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In Unity State il governo decide per un “ingente” rimborso da destinare alla popolazione della contea di Guit.
Ben 500 sacchi di mais per le perdite subite nei giorni scorsi, perdite rappresentate dalla morte di oltre cinquanta persone.
Il crudele invasore non era l’arabo del Nord ma il proprio vicino, proveniente dal Warrap State.
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Gli ignoranti poliziotti che settimane addietro trattarono malamente un rappresentante delle Nazioni Unite, in un hall di un costoso albergo, sono stati radiati dal corpo.
Urge disciplina e onestà, che la polizia internazionale intervenga e insegni loro il “galateo”, sempre che la banda dei folletti UNMIS sappia cosa sia.
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Ve la ricordate la sedia di plastica?  Quella da quindici dollari per intenderci, ebbene, il suo posto sarà preso da un’altra, sempre cinese, ma da dodici dollari.
A cosa si deve tale miracolo? Dopo anni  di cecità il governo di Juba si accorge della presenza illegale di ben 14 “pseudo dogane”, e decide di sopprimerle.
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L’emigrazione forzata dal South Kordofan e Blue Nile non conosce riposo. 
Nonostante il popolo Nuba “tenga botta” alla Shaar’ia infliggendole una dura lezione a Talodi, la popolazione inerme è costretta all’esodo di massa.
Il CONTA DISPERATI ha raggiunto e superato il numero 600 al giorno.  
Gente che per vent’anni ha combattuto l’uomo Oliva, ha acquisito il termine di Rifugiato in una terra, il Sud Sudan per la quale ha versato sangue, senza che Nessuno dicesse loro Grazie.

L'ingenuo scribacchino.


Monday, September 19, 2011

un lunedì come altri



L’uomo dal grande Cappello è in fremente attesa per la sua prima partecipazione al consiglio delle Nazioni Unite dove sentirà per voce diretta di Mr.Yes We can che le compagnie petrolifere americane potrebbero fare rientro nel suo Paese dopo un lungo periodo di digiuno, in cui Cina, Malesia e India stanno ricoprendo ruoli di primo piano.
La rincorsa è solo agli inizi.

Quest’anno la Pioggia ha arrecato danni, troppa in alcuni casi, devastante per le misere coltivazioni, un incubo per centinaia di luoghi in cui la popolazione si è vista costretta ad abbandonare le proprie abitazioni.
In Jonglei , i villaggi nel distretto di Bor scelgono il male migliore, data la precaria situazione di sicurezza chiedono la presenza dell’esercito per poter coltivare qualcosa senza correre il rischio di subire le continue aggressioni che non danno tregua dal giorno dell’Indipendenza.

Il ribelle nr°1 del Darfur, Khalil Ibrahim, colui che non accetta il trattato di Doha, fa sapere di essere nei paraggi e intenzionato a non cambiare idea. 
Altri, come al solito smentiscono. "Chi dice di averlo visto, si è sbagliato o ha bevuto".

La libertà di stampa dell’uomo Oliva scala sempre più posizioni nella classifica del Non Diritto alla Parola.
I sei giornali che più si oppongono al regime di Khartoum stampano ma non distribuiscono.

Sempre rimanendo in termini di Opposizione, questa volta al Sud, si registrano fughe importanti dal partito SPLM-DC. 
Proprio in queste ore membri importanti stanno consegnando la tessera, ormai stanchi di condividere la poca chiarezza e la tanta corruzione che aleggia attorno al Presidente Lan Akol.

Forse fra qualche settimana due comitati decideranno dove aprire nuovi corridoi commerciali tra il nord e il sud. 
Nel caso fosse raggiunto l'accordo a sorvegliare queste nuove rotte saranno 5400 soldati equamente divisi fra le controparti e la forza di pace etiope.
Chissà ...

Una serena settimana dallo scribacchino.

Saturday, September 17, 2011

un numero infinito di "sud sudan"



Una sedia di plastica, una di quelle che tieni sul balconcino rivolto al cortile, quella su cui ti siedi per fumarti la tua sigaretta in santa pace, ebbene da queste parti quello stupido pezzo costa quindici dollari.
Il governo dice che eliminerà tutti quei caselli doganali improvvisati o meno lungo l’unica strada esistente. Perché è bene sapere che quando un trasportatore stracolmo di ogni cosa entra in Sudan, subisce una trasformazione, non nel suo aspetto bensì nel suo valore, che è centuplicato strada facendo, e a meta raggiunta il probabile cliente vedrà svuotarsi le proprie tasche in un attimo senza acquistare tutto ciò che aveva comandato nelle settimane che precedevano l’arrivo del carico.
Risultato? Una volta messo sul banco, persino un pezzo di sapone blu sarà un articolo di alta gioielleria valenzana.
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Nello stato di Jonglei il microfono viaggiante del commissario di Bor fa sapere ai giovani di non abbandonare i propri villaggi, di tenersi pronti ad ogni evenienza, i Murle e i simpatizzanti del ribelle Athor che trova sempre più seguaci nelle contee di Uror, Nyirol e Ayod, sono vicini e affamati.
Da quelle parti il disarmo è considerato come un qualcosa di peccaminoso anche solo parlarne.
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La FAO, agenzia nota per la sua inutilità ha deciso di diminuire drasticamente la quantità di semenze da versare sul terreno del Nuovo ma già Vecchio Stato.
Se il solo 1% del bisogno totale sud sudanese non è soddisfatto dalla estrazione di greggio, significa che i programmi avviati da cinque anni a questa parte hanno prodotto unicamente mediocri risultati. 
Sarebbe ingiusto dar solo loro la colpa, gli organi governativi preposti per tale compito sono un alto esempio di corruzione e inaffidabilità.
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Sempre più accorati proclami riguardanti esercito e polizia, che poi sarebbero la stessa cosa, "Più Umanità e Responsabilità". 
Non è una barzelletta, purtroppo.

Lo scribacchino parla con la sua Rosa, conosce Rosaria, caparbia bergamasca che lavora con le donne fra il fango del Nuovo Sudan.


per qualche secondo ...



Vorrei portarvi un po’ in giro se mi permettete, lungo una strada sterrata instancabilmente rossa, fatta di pozzanghere, di persone che la vivono percorrendola, la abitano costruendo a pochi metri di distanza la loro modesta capanna nata dal fango e dalla paglia. 
Una strada di rumori e silenzi, una strada che se vuole, può far paura, far male.
È la strada di qualunque e di questo posto. 
Non è più bella delle altre, non possiede qualcosa di più, è una strada senza nome, quasi sicuramente senza memoria.
Fatta di fiumi che la attraversano, fatta di sguardi, di grida, di rottami abbandonati. 
La stessa strada che forse percorrerete più volte e ogni volta vi garantisco non sarà uguale a quella precedente. Un solo particolare mutato potrà prendersi gioco di voi facendovi credere di non averla mai fatta.
Mi raccomando, non accelerate, andate adagio, non perdetevi nulla di ciò che vi regala, non un colore, un odore, un riflesso, non cadiate nella mediocre presunzione di aver già visto, che da altre parti è più affascinante, perché così non è.
Se volete scendete, lasciate il motore acceso, scrollatevi la polvere di dosso, inumidite le palpebre, inginocchiatevi e stendete la mano su quella terra rossa che vi accoglie, stringetela nel vostro palmo, lasciatela cadere nella tasca dei vostri pantaloni, e poi proseguite. 
Giungete con tranquillità alla vostra meta dove qualcuno sarà sicuramente felice della vostra venuta, rinfrescatevi, sorseggiate qualcosa di fresco, camminate per qualche metro, e lasciate che la terra torni a se stessa.

Buona notte, il vostro scribacchino.

Friday, September 16, 2011

Rubrica

 
Il Passato vive ogni giorno perché non é mai passato.


The Past lives every day because it is never passed.

Thursday, September 15, 2011

ore 18,59



Mi domando come sia possibile per il governo di Juba negare il fatto che anche “involontariamente” stia aiutando l’SPLM-nord. 
Intendiamoci, la cosa non mi dispiace affatto, tuttavia i pur magri stipendi dei ventimila tesserati provengono dal salvadanaio sud sudanese.

100000 capi di bestiame cambiano proprietario in una sola notte, nella stesse ore più di trenta persone perdono la vita. 
Cose che capitano quotidianamente in Sud Sudan, questa volta a farne le spese è la popolazione di Mayandit. (Warrap su Unity)


La gente dell’Eritrea che cerca di fuggire dal regime dittatore di Asmara, trova lungo il proprio cammino della misera speranza gli uomini dell’uomo Oliva, tutti in arresto, tutto in fumo.


Il portavoce della Casa a stelle e strisce dice no alla NO FLY-ZONE in Blue Nile e South Kordofan: continuate pure, trecentomila sfollati e centinaia di morti, non sono ancora un Buon Numero.


Il Nord Sudan nega di aver accettato qualunque intesa riguardante la zona di Abyei, gli uomini SAF rimangono a dettare legge nonostante la presenza dei caschi blu timbrati Etiopia.


Nord Corea per il corto raggio e Cina per il lungo raggio, i due selfservice sempre aperti per l’uomo Oliva Al Bashir. Ovviamente sto parlando di Missili.


Ma il Progetto Sentinel essendo interamente americano a chi farà verificare le proprie immagini? E gestire?


Il costo della vita da queste parti in Sudan si è alzato del 12%
Il valore della vita da queste parti in Sudan è ormai una crocetta in qualche report di Agenzia.

Buon proseguimento di giornata dal vostro ingenuo scribacchino.

Wednesday, September 14, 2011

sempre peggio



"10 miliardi di dollari per costruire una nuova capitale."

Chissà cosa ne penseranno le centinaia di famiglie del Northern Bahr el Ghazal che in una sola notte si sono viste portare via dalle pesanti piogge le proprie misere abitazioni.
Città completamente distrutte, raccolti perduti e tutto ciò che ne consegue. Immediatamente partono le richieste di aiuto indirizzate alle agenzie internazionali, perché dal proprio Governo sarebbe inutile aspettarsi qualcosa.

Governo, le cui più alte cariche fanno a gara a chi è il più lesto nell’appropriarsi indebitamente del combustile destinato a esercizi pubblici o a collezionare più auto possibili, in fin dei conti i componenti delle famiglie importanti sono tanti e lo stipendio sembrerebbe non adeguato a soddisfare tutti i parenti.
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Ibrahim, storico leader del JEM racconta i 5000 chilometri percorsi per far ritorno dai suoi compagni e ribadisce che non porrà la firma al trattato di Doha, per il Darfur.
Nel mentre è iniziato il toto-ministri di quest’area insicura, povera, affamata, un luogo la cui gente fugge se ne ha la possibilità, o ne rimane intrappolata.
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Nello Stato dei Laghi prosegue il disarmo della popolazione “non militare”, quest’ultima apparentemente poco inferiore di numero a quella “militare”.
Anche i più giovani ascoltano le parole del proprio capo villaggio, di buon mattino fatta colazione di poco o niente, escono dalle loro capanne, raggiungono il distretto, si mettono in fila e consegnano le armi in loro possesso.
L’assurdo di tutto ciò è scoprire che alcuni commissari incaricati per tale compito rivendano sottobanco le stesse armi alle stesse persone. Grandioso.
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10000, 30000, 150000, 200000, lotte fra numeri, numeri che rappresentano i disgraziati senza nome che affollano terre in cerca di riparo … 
Consiglio: affrettatevi, le scorte di cibo del PAM sono scarse, e la registrazione è talmente lunga che potrebbe costarvi sia il pranzo che la cena.

Lo scribacchino vi augura una buona serata senza la compagnia della stronza Malaria.

P.S. Daniele, è sempre un piacere incontrarti.




Sunday, September 11, 2011

11 settembre 2001....2011



Nonostante le divergenze politiche su chi dovesse guidare la vicina Libia, le sempre più amiche Ciad e Sudan (Nord), convergono su di un punto, quale (?), il JEM deve togliere il disturbo.

Stiamo parlando di Darfur, o  “Risoluzione n°1593/05” per i più apatici e distaccati.

Durante la non lontana visita fatta al rieletto Presidente del Ciad, l’uomo Oliva, Al Bashir ha dato parere favorevole affinché le truppe confinanti pattugliassero il territorio in cerca di questi altri “cattivi”, senza fare troppi complimenti, che elicotteri e aerei entrino pure nel povero territorio tanto il trattato di Doha è solamente carta, e noi sappiamo quanta poca importanza dia l’uomo Oliva a patti appena suggellati, quello di Addis Abeba riguardante il South Kordofan, insegna.


Il vento della “Primavera” soffierà alle porte di Kartoum? 
Sembrerebbe di no, ma non è detta l’ultima parola. Il mondo dei social network è costantemente al lavoro nonostante l’aggressivo monitoraggio del governo, quest’ultimo capace di sopprimere sul nascere la manifestazione di protesta in programma ieri.


Il consorzio dei folletti UNMISS ha perduto (personalmente scrivendo) in una sola volta, due opportunità, la prima, di stare zitta, la seconda,di essere di aiuto, chiedendo la restituzione al SPLM/nord che i due mezzi da loro sequestrati targati U.N. fossero immediatamente restituiti … sarebbe stato il primo reale contributo dell'allegra compagnia dal lontano 2005 al popolo delle piccole montagne Nuba.

“Per fortuna” si sono trasferiti a sud, lasciando i più goffi a guardia dei mezzi di loro proprietà.


Arman, Aggar e Al Hilu di nuovo insieme, felici della notizia SLM-PD e JEM attendono, anche un sms sarebbe sufficiente.
Il vento avrebbe più forza.


10 anni or sono morirono più di tremila esseri umani.
Dal proprio piccolo e ingenuo mondo lo scribacchino rende loro omaggio e preghiera, e chiede che il pianto a loro dedicato sia distribuito anche ai tanti sconosciuti, forse meno importanti, che quotidianamente sono vittime del silenzio e del disinteresse mondiale.

Friday, September 9, 2011

Ipocrisia pagata cara.



Giunge notizia che un report di decine di pagine riguardante un piano per eliminare la corruzione, carattere genetico di questa recentissima società, è stato da poco reso pubblico. 
La commissione incaricata si propone di abbattere questo terribile virus  nel corso dei prossimi quattro anni. 
Ovvero durante il mandato dell’uomo dal Grande Cappello, titolare di un governo perennemente in bilico e costantemente corrotto.

Mi domando se di tale pubblicazione prenderà nota quel numero infinito di personaggi che orbitano fra gli uffici preposti per il rilascio di un qualsiasi documento ufficiale, un permesso di soggiorno, una patente di guida, un attestato scolastico, un atto notarile, tutte carte ottenibili previo compenso, di cui non dovrete meravigliarvi se otterrete anche ricevuta, tanto non sarà registrata.

È imbarazzante quanto drammatico.

La povera commissione che non dispone di alcun mezzo economico o risorse umane per mettere in pratica quest’ambizioso progetto, chiede che la loro iniziativa sia sostenuta dall’interno, in altre parole dagli stessi che non desiderano in alcun modo che questo si realizzi.

Vi propongo un fatto che probabilmente penserete non attinente a quanto detto.

Il braccio armato della Nuova Nazione (Sud Sudan) è mantenuto dal popolo. 
Direte voi, normale, con le tasse, quindi concordo.
Sta di fatto, che la gente povera, cui sopravvivenza è legata a doppio filo a 70 centesimi di dollaro al giorno, deve provvedere al cibo dei soldati. 
Mi spiego meglio, se nel tuo villaggio è presente un battaglione ti verrà “chiesto” di consegnare “UNA” moneta locale, una vacca per intenderci. 
Nel qual caso, la tua povertà non ti ha permesso nel corso della vita tutt’altro che tranquilla di possederne qualcuna, (tuo nonno nel caso fosse vivo, ti racconterebbe di essere stato schiavo prima degli inglesi, poi degli egiziani, poi del Nord, e infine di se stesso) ebbene, dovrai chiederla in prestito, pagarla in non comode rate, e state pur certi che a risentirne saranno i vostri figli, denutriti, malati, che se sopravvivranno, riceveranno in dono l'identica ignoranza dei genitori, a loro volta ereditata dai propri nonni.

Questa particolare Tassa come dovremo chiamarla?

Prima di eliminare il Virus della corruzione esaminare bene il sangue che lo ospita, perché potrebbe essere necessaria se non inevitabile una completa trasfusione.


P.S. un saluto alla mia amica Teresa e alle suore della missione di fango in Etiopia.

Lo scribacchino.


Thursday, September 8, 2011

giovedì, 8 settembre



L’Eritrea parla al vicino Sudan. (in africa, offrirsi come mediatore è diventata una moda)

Gli ex ribelli di Mayom (Peter Gadet, conosciuto come “la svolazzante bandierina”) si trasferiscono da Unity a Lakes State.

Le alte sfere governative dicono che la polizia verrà riformata. La quasi totalità è rappresentata da ex combattenti. 
Meno di 150 dollari il loro stipendio. 
Assecondare qualunque attività illegale per arrotondare il misero compenso è normale costume.

Sempre più arresti in Etiopia. 
Il numero dei membri dell’Opposizione si assottiglia ulteriormente.

Lo Stato dei Laghi accoglie con entusiasmo e spezzatino di vacca la designazione di Ramciel come nuova capitale.

Qualcuno di “importante” finalmente si accorge e dichiara che gran parte delle donazioni che il Sud Sudan sta ricevendo tramite le organizzazioni internazionali vengono sperperate.

OIM o IOM, il risultato non cambia, apre il portafoglio per i 30000 sfollati in terra etiope, ben 8 dollari a testa per fronteggiare l’Emergenza.

A  Juba fra la mezzanotte e le sei del mattino, è vietato portare con se articoli quali spade, coltelli e armi da fuoco, parola dell’ispettore generale della capitale
Alle sei e un minuto, scatta il “chiudiamo entrambi gli occhi”.

L'Ingenuità.

altra storia



Ricordo che davamo loro, a ciascuno di loro, o meglio, ad ognuno dei nostri ragazzi la stessa somma. Non rappresentava una paghetta settimanale, e neppure un regalo. Non veniva consegnata con regolarità, e assolutamente non doveva essere spesa. 
Ci accertavamo che non la dimenticassero, che le tasche dei loro calzoni non fossero bucate, che durante la pioggia questo denaro fosse avvolto in un pezzetto di plastica affinché non si deteriorasse.
Raramente capitò che qualcuno li perdesse, loro, i nostri ragazzi sapevano che se fosse accaduto avrebbero dovuto fare immediatamente rientro, e non rimanerne sprovvisti stando in mezzo alla strada, rappresentando così un facile arruolamento.

Già, perché era il dazio da pagare nel caso la camionetta militare decidesse di "andare in giro". 
Bastava un solo sguardo al segno colorato posto sul retro del veicolo, e se lo raggiungevano, era fatta, il loro avvenire sarebbe stato immediatamente sconvolto. 
Ma se dalla tasca, come per magia, venivano estratte le banconote, eri salvo, almeno per quella volta.

Era la regione di Huambo, sempre Africa, altro paese, Angola, straziato come questo, forse, anche di più.

Scusate lo scribacchino per questo suo ricordo di qualche anno fa, ma vedere in quest’altra terra altrettanto rossa,  “dei bimbi in adunata fuori da una scuola fatta di alberi ... per addestramento del legno trasformato in arma giocattolo ... conoscere a memoria i film più cruenti e desiderare di vedere solo quelli”, a volte, fa tremare anche lui.

Progetti riguardanti l'educazione scolastica e sociale, da queste parti, nel nuovo Sud Sudan, sono ancora e unicamente parole, parole vuote, per la stragrande maggioranza della popolazione.

Tuesday, September 6, 2011

South Kordofan-Blue Nile: differenti regioni, identico destino.



Premessa.

Non ho la più pallida idea se ciò che sta accadendo da queste parti, venga riportato “seriamente” o rimanga un mediocre testo di agenzia battuto da “professionisti dell’aiuto” e lasciato cadere nell’etere.
Io, ingenuo scribacchino, propendo per la seconda.

Cronaca.

Gli annunci garantisti del ministro della Giustizia, Luk Jok e del collega Akuong, ministro dell’Energia: “non ci saranno leggi di stampo religioso ed etnico”, e a seguire, “intraprenderemo nuove rotte, non possiamo vivere di solo Oro Nero”, non impediscono al numero dei disperati, degli abusati, dei malnutriti, e ancora, al numero degli appartenenti alla categoria “meno di un santo Dollaro per ogni fottuto giorno”, di crescere, da queste parti nel vecchio Sudan, che sia a Nord, a Sud o in aree di perenne flagello nel completo "disinteresse" internazionale.

A distanza di pochi anni i segreti di Pulcinella, vengono alla luce grazie alla solita fuoriuscita di notizie “wiki”.
L’intreccio, peraltro già smentito, fra Egitto, Libia, Etiopia, Sudan, con relativi figuranti ovvero spie, ambasciatori, lobby e inviati speciali d’oltreoceano e non, muovevano pezzi di uno scacchiere politico-economico credendo di agire in anonimato, purtroppo l’uomo Oliva, sapeva già ogni cosa.
Il tutto si concluse con un non clamoroso Nulla di fatto, il Bastardo è ancora lì a distribuire confetti BOOM a chiunque avesse da ridire contro la sua personale linea di condotta.

Sempre a Nord, precisamente in Khartoum, luogo dove i giornali di opposizione continuano ad essere banditi dalle pubbliche edicole, è prevista nel fine settimana una marcia di protesta. 
Da chiedersi se avrà regolare svolgimento.

Le passeggiate turistiche e tardive organizzate dal consorzio UNMISS, nelle contee di  Pibor e Uror stanno per concludersi, i report prendono forma, le fotografie strazianti  sono state allegate e diligentemente spedite
Alla gente? Vane promesse, sorgo e sorrisi di circostanza.

Lo scribacchino e la sua instancabile compagna, Ingenuità.


Monday, September 5, 2011

Rubrica



Il cane si lava tutto il corpo solo con la sua lingua.






The dog washes all the body with only his tongue.

Sunday, September 4, 2011

90 giorni di buio per il popolo Nuba.



Dopo mesi di estenuante trattativa la città di Ramciel, nello stato dei Laghi, confinante con Jonglei, e neppure troppo lontana da Central e East Equatoria, si è aggiudicata il titolo di futura capitale del Sud Sudan.
Sia ben chiaro che la rinoceronte Juba rimarrà il centro nevralgico del Paese, tuttavia è sconosciuta la data in cui avverrà questo trapasso, credo lo sia a tutti.
Forse, preoccuparsi della salute e della sicurezza della popolazione, tutta, e non solo una parte, rappresenterebbe cosa più gradita.

Uno dei tanti massacratori, sicuramente quello con più comparsate mediatiche , Hilal, numero 1 della popolazione Mahameed chiede “scusa” per le barbarie cui ha sottoposto il popolo Fur, in Darfur.
Ovviamente nel formalizzare la propria richiesta di perdono, non mancò di attribuire la principale colpa al manipolatore uomo Oliva, Al Bashir.
Scaricabarile.

Il primo ministro etiope, si scalda per le terribili atrocità subite dalla servitù (connazionali) fra le mura domestiche del fuggitivo leader libico.
Nulla da eccepire, se nonché da vent’anni lui e il suo partito riservano identico trattamento a tutti coloro che posseggo differente Tessera, con il tacito assenso dei padroni USA e Cina.

Gli uffici del non più o quasi mai riconosciuto SPLM-nord vengono chiusi ovunque nell'arabo Sudan, i militanti imprigionati, e in non pochi casi, giustiziati.
I due sfrattati eccellenti, Arman e Aggar, in una dichiarazione congiunta fanno appello a chiunque volesse dedicare loro un po’ di attenzione.
Di cuore, sarebbe pretendere troppo.
Silenzio assoluto.

Tuttavia poco più a sud, autorevoli rappresentanti di un istituto appena ideato si accorgono che senza un confine ben demarcato non sarà possibile raggiungere alcuna soluzione.
Scoperta altra acqua calda.
La Cina è avvisata, già pronto il preventivo per una seconda Muraglia.
Nessun problema.

dolce notte.

Blue Nile - Etiopia, biglietto di sola andata.



Cosa dite gentili lettori, riapriranno in tutta fretta i campi rifugiati nella Diocesi di Gambella dell’amico Angelo (vescovo), ai più conosciuto come Malaku (?)

Non è trascorso molto tempo da quando furono svuotati luoghi come Bonga, Leer e Itang solo per citarne alcuni. 
Piccole terre dove trovarono rifugio migliaia di sudanesi di differente etnia, che scappavano da popolazioni nemiche, in passato amiche o presunte tali.

Perché e bene ricordare, che i due decenni che precedettero l’accordo firmato nell’ormai lontano 2005, furono segnati non solo dal conflitto che vide come principale aggressore l’uomo Oliva, Al Bashir, ma dai molteplici scontri fra quelle stesse tribù che oggi cercano di coesistere nel nuovo Sud Sudan, con scarso successo.

Morti che rappresentano una non trascurabile percentuale di quei 2 milioni che molti analisti amano ricordare.

Dicevamo, come allora a centinaia stanno arrivando, a piedi, incuranti del pericolo, o meglio, consapevoli che possa giungere da ogni dove.

La tribù Ingessana e altre minori del Blue Nile, stanno abbandonando la terra natia, piccole colline definite montagne proprio come quelle del caro popolo Nuba, quest’ultimo troppo distante per rifugiarsi in Etiopia, si è dovuto accontentare dell’ospitalità dello Unity State e della disorganizzazione delle agenzie internazionali.

Malik Aggar deposto dal Nord, si è visto sostituire da un altro militare ma di stampo Shar’ria, personalmente scelto, manco a dirlo da Lui in persona, immagino abbiate capito. (Al Bashir, nel caso qualcuno si fosse perso o annoiato nel leggermi)
Attesa Replica.

Comunque non vi preoccupate, ad attendere questi nuovi Disperati, un team del UNCHR, muniti di carta e penna, e radiolina sempre accesa.

A voi tutti, un'ingenua domenica.

Saturday, September 3, 2011

terra d'Africa



Una motoretta provvista di radio, e passeggero opportunamente pagante …

Due suore africane camminano ai margini della strada sterrata, tanta, troppa polvere, difficile salutarle …

Un carretto, pesante, mosso da un bimbo fatto di stracci …

Un auto bianca e rossa, polizia internazionale, tanto ingombrante quanto inutile …

Un cartellone raffigurante un nutrito sorriso, una nuova bandiera, e lo scatto alla risposta …

Una scuola deserta, orfana di bimbi perché l’ora è tarda, orfana di finestre perché il bisogno è tanto, il più delle volte, troppo …

Pozzanghere fatte di immondizia, difficile pensare di giocarci, ma più di uno ci riesce …

Un “dove stai andando?” cui non sai dar risposta, perché tu stesso non conosci la meta …

Un pacchetto da dieci sigarette, a volte può bastare quando non si desidera pensare …

L’Africa, non solo di queste parti, ma di ogni dove, “africa” come sinonimo di “tanto di tutto e di niente”.

P.S. Anche in Blue Nile è iniziata la conta dei Morti e dei Disperati.

Buona serata, dal vostro sempre più ingenuo scribacchino.

triste settembre



I nuovi ministri sorridono per la foto di rito, compresa la dozzina sulla cui testa pendono pesanti e provate accuse di corruzione e abuso di potere.
Felici, che tutte le vecchie banconote siano state magicamente cambiate in nuove, compreso quel 25 % derivante dal mercato nero, dollari che hanno tagliato corda, e salutato il nuovo Sud Sudan senza neppure il tempo di un caffè.

Se mai ci sarà una risposta al “pacco dono” inviato dall’ uomo Oliva, nel giardino di Aggar Malik, governatore dell’Upper Nile, ebbene, questa non riguarderà tutta la popolazione dello stato.
Dal 2005 ad oggi molti legami, soprattutto commerciali, come noto ben più importanti di quelli umani,  si sono stretti fra il mondo arabo e quello rappresentato dalla tribù Funj, che sfortunatamente non è la stessa cui appartiene il neo bombardato.

Provate ad immaginare gli scenari, anzi, solamente uno.

Quale destino attende la minoranza Ingessana, lo stesso che da ben 90 giorni sconvolge la vita al popolo Nuba?
A.Malik continuerà nella sua opera di mediatore, o alzerà il telefono per chiamare il combattente Al Hilu?

<<Scordatevi un aiuto dallo smemorato Sud Sudan>>.

È troppo impegnato in altro, ad esempio, dove far scorrere il petrolio, nuove condutture che attraversino il Kenya per poi adagiarsi sui fondali dell’oceano indiano.

Ma credo, già lo sappiano.

Lo scribacchino accende una sigaretta, e vi augura una serena giornata.

Friday, September 2, 2011

oggi piove.



Anche dalle parti dell’Upper Nile cadono confetti BOOM.
Questa volta a farne le spese sono alcuni presidi del partito militare del SPLM/nord, e la dimora del governatore Aggar.
Chissà se questi “pacchi dono” da poco recapitati innescheranno una qualche risposta.
Il popolo Nuba, il JEM (Darfur) attendono alla finestra che la bozza di accordo per trasformare l’uomo Oliva (Al Bashir) in olio di garantita pessima fattura, venga formalmente suggellato.

A poca distanza, nella vicina Etiopia, vengono posti sotto arresto i rappresentanti dei due principali partiti di opposizione.
All’uscita di un incontro tenutosi con una agenzia per i “diritti umani”, i malcapitati sono stati bloccati con l’accusa  di tramare contro il Governo dando supporto ai ribelli del OLF.
Balla.
Non è la prima e tantomeno non sarà l’ultima volta che la celata dittatura (amica intima USA) adopera l’espediente del terrorismo per mettere a tacere chiunque abbia un’opinione differente dalla loro.
Ricordo nuovamente ai gentili lettori che la forza militare UNISFA presente nella contea di Abyei arriva proprio dalla vicina Etiopia.

Brevissime:
I mercati sono vuoti.
I prezzi aumentano, tutti.
Le donne sono sempre meno considerate, fatta eccezione (in parte) per la capitale Juba, da quelle parti troppi occhi indiscreti.
Ai poliziotti viene insegnata un po’ di educazione, almeno credo sia nei progetti della missione UNIMISS.

Messaggio personale per il mio amico Martin:
“Il presidio medico di Ciuibet è un vero disastro, pseudo infermieri ubriachi, assenteisti e nullafacenti”.
Nel caso tu tornassi da queste parti, potresti fare qualcosa? Del tipo, un po’ di pulizia non guasterebbe.
Un abbraccio.

Lo scribacchino.



Thursday, September 1, 2011

54° stato, o l'ultimo?



Sempre più folta la rappresentanza americana nella novella Sud Sudan, ad aggiungersi al resto del gruppo, un altro pacioso membro, Mary Yates, che si occuperà di “affari” presso l’ambasciata a stelle e strisce.

Se a Rebecca, vedova del patriota Garang, è stato affidato l’incarico di consigliere personale e particolare dell’uomo dal grande Cappello, con compiti ancora da capire, al neoeletto vice ministro della difesa si storce il naso per la propria posizione subordinata a persona, a suo dire, meno preparata di lui.
Il rampollo prende tempo, e comunica che chiederà consiglio a “mamma e papà” se prestare giuramento o meno, e posare per fotografia di gruppo.

Una ricca rappresentanza, intendo di numero, di Dinka Ngok fa visita al comandante della missione UNISFA nell’area di Abyei. 
Ricordo nuovamente, che a distanza di un mese dall’arrivo del non ancora completo contingente etiope, il Nord continua a presiedere la zona.
Ebbene, i partecipanti all’improvvisato incontro hanno chiesto di poter essere aggiornati circa il "calendario operativo". 
Non è dato a sapersi come l’alto in grado si sia divincolato nel rispondere, tuttavia si spera vivamente che non abbia fatto confusione con l’altro calendario in vigore nella propria terra natia, Etiopia appunto, in ritardo di 7 anni.

Le due settimane di finta tregua fra le piccole montagne Nuba, portano alla ribalta l’ennesima stronzata dell’ uomo Oliva (Al Bashir). 
“Tratteremo con i ribelli del SPLM/nord in assenza di intermediari”.
Della serie, sgraditi tutti, tranne Cina e probabilmente Russia.

A Juba, per tre quarti della popolazione (stima in difetto) la scelta è concentrata fra tre opzioni:
a)  non accedere ad acqua potabile e berne di sporca, quest’ultima sempre abbondante.
b) accedere ad acqua potabile di (d.s.n.c.) denominazione straniera non controllata, quindi carissima e per pochi privilegiati.
c) fare a meno di bere.

Dite la vostra circa le probabili percentuali, al vincitore un’altrettanto preziosa manciata di sorgo importato.

buon proseguimento di giornata dallo scribacchino.



Rubrica


Quando l'acqua si ritira, i pesci la seguono.


When the water recedes, the fishes follow her.

Pioggia scarsa, zanzare in abbondanza, cibo meno che mai = Sud Sudan



A chiudere i battenti in Bentiu sono le piccole, numerose e illegali farmacie distribuite in ogni dove sul territorio. Le medicine, al contrario del comunissimo sorgo, nonostante il prezzo elevato sono le uniche a non risentire della crisi e della mancanza di acquirenti.
Dicevamo, serrande abbassate, perché a fornire tale servizio sono persone totalmente sprovviste di titolo e cosa più importante di conoscenza. Tuttavia, pur guadagnando sulla pelle altrui, sono stati e continuano ad esserlo nel resto del Nuovo Paese, l’unica ancora di salvezza per la stragrande maggioranza della popolazione.

A proposito di sanità, il ministro incaricato del Lakes State, informa lo staff pseudo sanitario di Yirol che presto verrà risolta l’incombenza salari.
Come dire, “tornate a svolgere  le vostre mansioni, che tardi o tardissimo giungeranno nelle vostre tasche ciò che manca dei 200 dollari che ricevete mensilmente”.

A Gerusalemme prima possibile inizieranno i lavori per mostrare "l’arte povera sud sudanese". 
L’uomo dal grande Cappello, Kiir, annuncia la prossima apertura dell’ambasciata. 
A Tel Aviv, ovviamente no.

Cosa hanno in comune il PAM (programma alimentazione mondiale) e la Mezza Luna sudanese? Molto. 
Ad entrambe dovrebbe essere insegnata la matematica.
Ad entrambe  le scorte del misero e poco nutriente sorgo si stanno per esaurire.
Le agenzie internazionali guardano da Juba e come al solito fanno una delle cose che gli viene meglio: NIENTE. 
Nel mentre fra Warrap, Unity e South Kordofan la gente muore di fame.

Curiosità, lo stato che porta il nome Unità, non ha neppure un rappresentante fra i ministri, fra i vice, fra i segretari, fra i sottosegretari, fra i sotto sotto sotto non so che cosa.
Chissà, forse il governo avrà pensato che un’influente vice Presidente sarebbe bastato a rappresentare l’intera popolazione di una regione, che guarda caso è una delle culle dei cosiddetti Ribelli.


A presto, il vostro ingenuo scribacchino.