L’uomo dal
grande Cappello è in fremente attesa per la sua prima partecipazione al
consiglio delle Nazioni Unite dove sentirà per voce diretta di Mr.Yes We can
che le compagnie petrolifere americane potrebbero fare rientro nel suo Paese dopo
un lungo periodo di digiuno, in cui Cina, Malesia e India stanno ricoprendo
ruoli di primo piano.
La rincorsa
è solo agli inizi.
Quest’anno
la Pioggia ha arrecato danni, troppa in alcuni casi, devastante per le misere
coltivazioni, un incubo per centinaia di luoghi in cui la popolazione si è
vista costretta ad abbandonare le proprie abitazioni.
In Jonglei , i villaggi nel distretto di Bor scelgono il male
migliore, data la precaria situazione di sicurezza chiedono la presenza dell’esercito
per poter coltivare qualcosa senza correre il rischio di subire le continue
aggressioni che non danno tregua dal giorno dell’Indipendenza.
Il ribelle nr°1 del Darfur, Khalil Ibrahim, colui che non
accetta il trattato di Doha, fa sapere di essere nei paraggi e intenzionato a
non cambiare idea.
Altri, come al solito smentiscono. "Chi dice di averlo visto, si è sbagliato o ha bevuto".
La libertà
di stampa dell’uomo Oliva scala sempre più posizioni nella classifica del Non
Diritto alla Parola.
I sei giornali che più si oppongono al regime di Khartoum
stampano ma non distribuiscono.
Sempre rimanendo in termini di Opposizione, questa volta al Sud, si registrano fughe importanti dal partito SPLM-DC.
Proprio in queste ore membri importanti stanno consegnando la tessera, ormai stanchi di condividere la poca chiarezza e la tanta corruzione che aleggia attorno al Presidente Lan Akol.
Forse fra qualche settimana due comitati decideranno dove aprire nuovi corridoi commerciali tra il nord e il sud.
Nel caso fosse raggiunto l'accordo a sorvegliare queste nuove rotte saranno 5400 soldati equamente divisi fra le controparti e la forza di pace etiope.
Chissà ...
Una serena settimana dallo scribacchino.