Monday, September 19, 2011

un lunedì come altri



L’uomo dal grande Cappello è in fremente attesa per la sua prima partecipazione al consiglio delle Nazioni Unite dove sentirà per voce diretta di Mr.Yes We can che le compagnie petrolifere americane potrebbero fare rientro nel suo Paese dopo un lungo periodo di digiuno, in cui Cina, Malesia e India stanno ricoprendo ruoli di primo piano.
La rincorsa è solo agli inizi.

Quest’anno la Pioggia ha arrecato danni, troppa in alcuni casi, devastante per le misere coltivazioni, un incubo per centinaia di luoghi in cui la popolazione si è vista costretta ad abbandonare le proprie abitazioni.
In Jonglei , i villaggi nel distretto di Bor scelgono il male migliore, data la precaria situazione di sicurezza chiedono la presenza dell’esercito per poter coltivare qualcosa senza correre il rischio di subire le continue aggressioni che non danno tregua dal giorno dell’Indipendenza.

Il ribelle nr°1 del Darfur, Khalil Ibrahim, colui che non accetta il trattato di Doha, fa sapere di essere nei paraggi e intenzionato a non cambiare idea. 
Altri, come al solito smentiscono. "Chi dice di averlo visto, si è sbagliato o ha bevuto".

La libertà di stampa dell’uomo Oliva scala sempre più posizioni nella classifica del Non Diritto alla Parola.
I sei giornali che più si oppongono al regime di Khartoum stampano ma non distribuiscono.

Sempre rimanendo in termini di Opposizione, questa volta al Sud, si registrano fughe importanti dal partito SPLM-DC. 
Proprio in queste ore membri importanti stanno consegnando la tessera, ormai stanchi di condividere la poca chiarezza e la tanta corruzione che aleggia attorno al Presidente Lan Akol.

Forse fra qualche settimana due comitati decideranno dove aprire nuovi corridoi commerciali tra il nord e il sud. 
Nel caso fosse raggiunto l'accordo a sorvegliare queste nuove rotte saranno 5400 soldati equamente divisi fra le controparti e la forza di pace etiope.
Chissà ...

Una serena settimana dallo scribacchino.