Thursday, September 8, 2011

altra storia



Ricordo che davamo loro, a ciascuno di loro, o meglio, ad ognuno dei nostri ragazzi la stessa somma. Non rappresentava una paghetta settimanale, e neppure un regalo. Non veniva consegnata con regolarità, e assolutamente non doveva essere spesa. 
Ci accertavamo che non la dimenticassero, che le tasche dei loro calzoni non fossero bucate, che durante la pioggia questo denaro fosse avvolto in un pezzetto di plastica affinché non si deteriorasse.
Raramente capitò che qualcuno li perdesse, loro, i nostri ragazzi sapevano che se fosse accaduto avrebbero dovuto fare immediatamente rientro, e non rimanerne sprovvisti stando in mezzo alla strada, rappresentando così un facile arruolamento.

Già, perché era il dazio da pagare nel caso la camionetta militare decidesse di "andare in giro". 
Bastava un solo sguardo al segno colorato posto sul retro del veicolo, e se lo raggiungevano, era fatta, il loro avvenire sarebbe stato immediatamente sconvolto. 
Ma se dalla tasca, come per magia, venivano estratte le banconote, eri salvo, almeno per quella volta.

Era la regione di Huambo, sempre Africa, altro paese, Angola, straziato come questo, forse, anche di più.

Scusate lo scribacchino per questo suo ricordo di qualche anno fa, ma vedere in quest’altra terra altrettanto rossa,  “dei bimbi in adunata fuori da una scuola fatta di alberi ... per addestramento del legno trasformato in arma giocattolo ... conoscere a memoria i film più cruenti e desiderare di vedere solo quelli”, a volte, fa tremare anche lui.

Progetti riguardanti l'educazione scolastica e sociale, da queste parti, nel nuovo Sud Sudan, sono ancora e unicamente parole, parole vuote, per la stragrande maggioranza della popolazione.