Saturday, September 17, 2011

per qualche secondo ...



Vorrei portarvi un po’ in giro se mi permettete, lungo una strada sterrata instancabilmente rossa, fatta di pozzanghere, di persone che la vivono percorrendola, la abitano costruendo a pochi metri di distanza la loro modesta capanna nata dal fango e dalla paglia. 
Una strada di rumori e silenzi, una strada che se vuole, può far paura, far male.
È la strada di qualunque e di questo posto. 
Non è più bella delle altre, non possiede qualcosa di più, è una strada senza nome, quasi sicuramente senza memoria.
Fatta di fiumi che la attraversano, fatta di sguardi, di grida, di rottami abbandonati. 
La stessa strada che forse percorrerete più volte e ogni volta vi garantisco non sarà uguale a quella precedente. Un solo particolare mutato potrà prendersi gioco di voi facendovi credere di non averla mai fatta.
Mi raccomando, non accelerate, andate adagio, non perdetevi nulla di ciò che vi regala, non un colore, un odore, un riflesso, non cadiate nella mediocre presunzione di aver già visto, che da altre parti è più affascinante, perché così non è.
Se volete scendete, lasciate il motore acceso, scrollatevi la polvere di dosso, inumidite le palpebre, inginocchiatevi e stendete la mano su quella terra rossa che vi accoglie, stringetela nel vostro palmo, lasciatela cadere nella tasca dei vostri pantaloni, e poi proseguite. 
Giungete con tranquillità alla vostra meta dove qualcuno sarà sicuramente felice della vostra venuta, rinfrescatevi, sorseggiate qualcosa di fresco, camminate per qualche metro, e lasciate che la terra torni a se stessa.

Buona notte, il vostro scribacchino.