Il Sud
Sudan è vasto, puoi perderti, potresti
non riconoscere la terra su cui cammini anche dopo tanto tempo che la calpesti,
che cerchi di impararne le leggi, le cosiddette usanze.
Non ti
stupire se a venti minuti da dove sei il Tutto cambia, non averne timore,
accettalo, fa parte del gioco.
Entra, non
rimanere in disparte, gioca le tue carte anche se poche, e considerate di poco
valore. Se hai una idea, se la ritieni davvero importante, falla conoscere,
alimentala, sii fedele ad essa e vedrai che prima o poi, ma mai tardi, ti darà
ragione.
Anche quando
ti crederanno pazzo, tu insisti.
Tanto tempo occorre per riempirsi, un solo
attimo per sentirsi completato svuotato, tu non permetterlo, reagisci.
E se vuoi, guarda
fuori dalla stanza che per un po’ di tempo occuperai, osserva lo sguardo del
bimbo che mangia il suo frutto, che attende un tuo sorriso, una veloce intesa,
digli che sei nuovo di queste parti, e che hai voluto conoscere un po’ della
sua terra, terra d’Africa, terra ostile per chi non ne comprende il passato, il
buono e il brutto di esso, devastante per chi non sa attendere e non sa più
stupirsi.
Lo scribacchino
consiglia di regalarvi un po’ dell’accoglienza che i Kuku sapranno certamente
donare.
Uno dei
prossimi giorni, con calma, vi parlerò di Ezio, Victor, Albino ed Eric.
Gente semplice come piace a me.
Gente semplice come piace a me.