Wednesday, September 21, 2011

Lo scribacchino.



Il Sud Sudan  è vasto, puoi perderti, potresti non riconoscere la terra su cui cammini anche dopo tanto tempo che la calpesti, che cerchi di impararne le leggi, le cosiddette usanze.
Non ti stupire se a venti minuti da dove sei il Tutto cambia, non averne timore, accettalo, fa parte del gioco.

Entra, non rimanere in disparte, gioca le tue carte anche se poche, e considerate di poco valore. Se hai una idea, se la ritieni davvero importante, falla conoscere, alimentala, sii fedele ad essa e vedrai che prima o poi, ma mai tardi, ti darà ragione.
Anche quando ti crederanno pazzo, tu insisti. 
Tanto tempo occorre per riempirsi, un solo attimo per sentirsi completato svuotato, tu non permetterlo, reagisci.

E se vuoi, guarda fuori dalla stanza che per un po’ di tempo occuperai, osserva lo sguardo del bimbo che mangia il suo frutto, che attende un tuo sorriso, una veloce intesa, digli che sei nuovo di queste parti, e che hai voluto conoscere un po’ della sua terra, terra d’Africa, terra ostile per chi non ne comprende il passato, il buono e il brutto di esso, devastante per chi non sa attendere e non sa più stupirsi.

Lo scribacchino consiglia di regalarvi un po’ dell’accoglienza che i Kuku sapranno certamente donare.
Uno dei prossimi giorni, con calma, vi parlerò di Ezio, Victor, Albino ed Eric. 
Gente semplice come piace a me.