Una sedia di
plastica, una di quelle che tieni sul balconcino rivolto al cortile, quella su
cui ti siedi per fumarti la tua sigaretta in santa pace, ebbene da queste parti
quello stupido pezzo costa quindici dollari.
Il governo dice
che eliminerà tutti quei caselli doganali improvvisati o meno lungo l’unica
strada esistente. Perché è bene sapere che quando un trasportatore stracolmo di
ogni cosa entra in Sudan, subisce una trasformazione, non nel suo aspetto bensì
nel suo valore, che è centuplicato strada facendo, e a meta raggiunta il
probabile cliente vedrà svuotarsi le proprie tasche in un attimo senza
acquistare tutto ciò che aveva comandato nelle settimane che precedevano l’arrivo
del carico.
Risultato? Una
volta messo sul banco, persino un pezzo di sapone blu sarà un articolo di alta
gioielleria valenzana.
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Nello stato
di Jonglei il microfono viaggiante del commissario di Bor fa sapere ai giovani
di non abbandonare i propri villaggi, di tenersi pronti ad ogni evenienza, i
Murle e i simpatizzanti del ribelle Athor che trova sempre più seguaci nelle
contee di Uror, Nyirol e Ayod, sono vicini e affamati.
Da quelle
parti il disarmo è considerato come un qualcosa di peccaminoso anche solo
parlarne.
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La FAO, agenzia
nota per la sua inutilità ha deciso di diminuire drasticamente la quantità di
semenze da versare sul terreno del Nuovo ma già Vecchio Stato.
Se il solo
1% del bisogno totale sud sudanese non è soddisfatto dalla estrazione di greggio,
significa che i programmi avviati da cinque anni a questa parte hanno prodotto unicamente
mediocri risultati.
Sarebbe ingiusto dar solo loro la colpa, gli organi
governativi preposti per tale compito sono un alto esempio di corruzione e
inaffidabilità.
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Sempre più
accorati proclami riguardanti esercito e polizia, che poi sarebbero la stessa
cosa, "Più Umanità e Responsabilità".
Non è una barzelletta, purtroppo.
Lo scribacchino
parla con la sua Rosa, conosce Rosaria, caparbia bergamasca che lavora con le
donne fra il fango del Nuovo Sudan.