Friday, September 23, 2011

cose che capitano.



Mentre oltreoceano l’uomo dal Grande Cappello incontra il primo ministro israeliano strappandogli la promessa di un concreto aiuto, in Unity State si tenta il disarmo, piano praticamente fallito in Lakes State, lontano anni luce in Upper Nile, impensabile in Jonglei.
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La carne rossa proveniente dalle macellerie nord sudanesi non piace più ai sauditi.
A non soddisfare la speciale clientela non è il gusto e tantomeno la tenerezza, bensì il prezzo. 
Nonostante il consueto Sacrificio, gli appassionati sauditi hanno pensato bene di non sottoporre il proprio portafoglio a sacrificio inutile.
L’inflazione nel paese dell’Uomo Oliva non arresta la propria corsa al rialzo, i più vicini al Presidente speculano e la popolazione soffre sempre di più per quel 2/3  di greggio che da ormai molte settimane non entra nel forziere di Khartoum.
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In Al Rashad, South Kordofan,  la resistenza militare di Al Hilu sottrae mitragliatrici e mezzi alla SAF. Tuttavia la risposta del Nord non si è fatta attendere troppo, nei pressi di Talodi, confetti BOOM sono stati recapitati alla popolazione colpevole di non collaborare nella caccia porta a porta, ma sarebbe meglio definirla cespuglio in cespuglio, in atto da quasi quattro mesi.
Della NO-Fly Zone, neppure a parlarne.
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Le piccole imprese di costruzioni dell’Equatoria si ribellano.
Il mercato è in mano agli stranieri, o meglio, le autorità e le classi agiate vedono sono in loro, i non sudanesi appunto,  il partner cui affidare il proprio denaro per ottenere il miglior risultato. 
“Che si uniscano in un consorzio se vogliono gareggiare negli appalti che contano”, questo il sentito suggerimento ricevuto dalle alte sfere politiche.
Il Dare una Possibilità, da questi parti sembrerebbe trovare solo terreno arido.

Buon proseguimento di giornata.