Mentre
oltreoceano l’uomo dal Grande Cappello incontra il primo ministro israeliano
strappandogli la promessa di un concreto aiuto, in Unity State si tenta il
disarmo, piano praticamente fallito in Lakes State, lontano anni luce in Upper
Nile, impensabile in Jonglei.
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La carne
rossa proveniente dalle macellerie nord sudanesi non piace più ai sauditi.
A non
soddisfare la speciale clientela non è il gusto e tantomeno la tenerezza, bensì
il prezzo.
Nonostante il consueto Sacrificio, gli appassionati sauditi hanno
pensato bene di non sottoporre il proprio portafoglio a sacrificio inutile.
L’inflazione
nel paese dell’Uomo Oliva non arresta la propria corsa al rialzo, i più vicini
al Presidente speculano e la popolazione soffre sempre di più per quel 2/3 di greggio che da ormai molte settimane non entra
nel forziere di Khartoum.
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In Al Rashad,
South Kordofan, la resistenza militare
di Al Hilu sottrae mitragliatrici e mezzi alla SAF. Tuttavia la risposta del
Nord non si è fatta attendere troppo, nei pressi di Talodi, confetti BOOM sono
stati recapitati alla popolazione colpevole di non collaborare nella caccia
porta a porta, ma sarebbe meglio definirla cespuglio in cespuglio, in atto da
quasi quattro mesi.
Della NO-Fly
Zone, neppure a parlarne.
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Le piccole
imprese di costruzioni dell’Equatoria si ribellano.
Il mercato è
in mano agli stranieri, o meglio, le autorità e le classi agiate vedono sono in
loro, i non sudanesi appunto, il partner
cui affidare il proprio denaro per ottenere il miglior risultato.
“Che si
uniscano in un consorzio se vogliono gareggiare negli appalti che contano”,
questo il sentito suggerimento ricevuto dalle alte sfere politiche.
Il Dare una
Possibilità, da questi parti sembrerebbe trovare solo terreno arido.
Buon proseguimento di giornata.