La quotazione in borsa del titolo Asfalto non accenna a fermarsi.
Una strada che unisca il Darfur da nord e sud e un altra ancora che colleghi il Ciad al Sudan, è uno tra gli affari in sospeso che si possono trovare sulle scrivanie di importanti appaltatori Cinesi. Il tasso di interesse del 4% sembra prevalere sugli innumerevoli problemi legati alla totale insicurezza.
Dall'epoca della firma, quasi quindici anni fa, centinaia di residenti furono costretti ad abbandonare le proprie povere abitazioni, e ora nel completo anonimato sembrerebbero voler iniziare i lavori.
Etiopia e Sudan stringono forti baratti, corrente elettrica in cambio di olio nero.
Lettere firmate Sud Sudan, giungono al Presidente del logorato “Yes, we can”, con richieste di sacchi a stelle e strisce per i quasi centomila sfollati della non più Abyei e per i 3centomila dei monti Nuba.
Sempre in South Kordofan, la caccia “porta a porta” messa in atto dal governo nordista non accenna a fermarsi.
La gente si rifugia nelle abitazioni non ancora distrutte privandosi del cibo, pena, la morte.
Il non più vice governatore Abdel-Aziz Al-Hilu, fa vibrare le corde del patriottismo in un recente discorso radiofonico: Scendete dalle montagne e unitevi per una ultima battaglia al fine di scacciare il nemico dalla Pelle color Oliva.