Thursday, June 9, 2011

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Il presidente del Sud Sudan non è completamente soddisfatto del comportamento del proprio Vice, dovrebbe essergli più fedele senza sollevare troppe critiche circa la nuova costituzione.

Gli esperti strapagati dei Diritti Umani esprimono la loro preoccupazione per le condizioni di vita in cui versano migliaia di cittadini (Abyei) ormai privi delle proprie abitazioni andate distrutte nella completa non curanza di chi era posto per prevenire tali episodi.

La gente impaurita da ciò che sta avvenendo nella loro terra (South Kordofan) trova rifugio fra le mura dell’ospedale. Posti di polizia derubati del proprio arredamento. 
Acqua ed elettricità a singhiozzo, per non dire completamente assente.

Nonostante tutto, il nuovo Sud Sudan è sicuro, e nessuno potrà rovinare i festeggiamenti, che la comunità internazionale lo sappia, e mantenga quanto promesso. (monito presidenziale)

Il governo (Sud) elogia se stesso per aver dato un’opportunità a tutti quegli orfani che tempo addietro si arruolarono e difesero la propria terra. (???)

Chi inneggia all’unità nazionale di giorno e fa razzia e uccide al calar della notte.

Durante la guerra il solo lato che si potrebbe definire positivo o quanto meno non negativo,(*) è che la causa delle morti è un proiettile, una mina, la fame, e non il dilagarsi di una malattia come l’AIDS. Già, perché questa orribile minaccia è rimasta tale fino al termine del conflitto, poi, la mancata informazione, l’aprirsi delle frontiere, l’ignoranza, hanno consentito una crescita così rapida da raggiungere la cifra di 120.000 persone.


bimba azande, 1 dei 120.000


Lo scribacchino.


(*) Ironia