Thursday, June 16, 2011

Diplomazia ad alto livello.



Avranno ascoltato la radio i vari comandanti che mesi or sono dichiararono “il governo di Juba non alzerà la nuova bandiera sud sudanese”(?) 
Se sì, basterà il dietro-front di uno dei sette capi ribelli (David Yauyau) a interrompere gli agguati, le sommosse, i massacri che da tempo disegnano l’instabilità del futuro 193° stato?

Spettatore interessato, il presidente del Nord Al Bashir, fresco di rinuncia al viaggio in Malesia, le possibilità che venisse arrestato una volta giunto all’aeroporto avevano sfiorato proporzioni gigantesche, quindi un suo ministro, lindo nella casella “reati contro l’umanità”, almeno sulla carta, prenderà il suo posto.

Tuttavia i voli con destinazione Cina e Iran, del criminale Nordista rimangono confermati, da quelle parti i trattati sui diritti umani non hanno trovato carta, penna, e qualcuno che intendessi firmarli.

Nel mentre, Mr We can, invia il suo messaggio di preoccupazione ai due presidenti circa la situazione che da settimane tiene banco nel ricco South Kordofan.
Purtroppo “la carota e il bastone” non fanno più presa, e il tutto viene respinto al mittente senza ricevuta di ritorno. Come dire, "non fate paura".

Nuove accuse vengono rivolte alla missione delle Nazioni Unite, ma questa volta a presentarle è il Nord, in un nota si dice che pur di prolungare la propria missione in territorio Arabo sarebbero pronti a qualunque stratagemma, anche ad alimentare l’insicurezza e il pericolo a discapito della popolazione inerme. (non sarebbe la prima volta)

Il vice Presidente sudista si affretta a dichiarare agli spettatori americani che il Sud ha svolto il “compitino” diligentemente, seguendo alla lettera la linea guida data dalla comunità internazionale con l’avvicinarsi al parto del nuovo stato. 
Conclude il suo intervento auspicando un Cuscino Militare nella martoriata Abyei, preferibilmente di un candido color Bianco, ovvero caucasico, sicuramente non “nero-africa”.

Lo scribacchino.