Wednesday, July 6, 2011

Dimenticati.


In un ospedale fra le montagne Nuba, i posti letto non sono più sufficienti.
A occuparli non ci sono malati affetti da malaria, bambini denutriti, donne gestanti, bensì corpi, dilaniati dai proiettili sganciati con precisione chirurgica da vecchi apparecchi di fabbricazione sovietica, targati SAF.

Mentre a un paio d’ore di volo più a Sud la gente si appresta a dare il benvenuto alle personalità che hanno accettato l’invito per ascoltare l’inno nazionale del 193° stato, il popolo Nuba da non confondere con i Nubia, vive un tremendo dilemma.

Rischiare di andare nei campi per quel poco raccolto prodotto dalla misera pioggia di quest’anno o rimanere rintanati fra le crepe delle piccole montagne?

Scegliere quale motivazione li porterà, sempre che ne avranno l’opportunità, in quell’ospedale che per anni ha curato indistintamente chiunque, che venisse da Nord o Sud, da Est o Ovest. 
La fame o l’amputazione?

E poi, i giovani potranno nuovamente rivivere la loro Fariq, periodo in cui pascolando il proprio bestiame, i più provetti si cimentano nell’arte della danza e della lotta? 
“Pioggia Russa” permettendo, si intende.

Cos’altro dire? Che le rappresentative sportive del Sud Sudan, Kenya e Uganda si affronteranno in pacifici incontri di calcio e pallacanestro, nei giorni seguenti al Grande Party.
( a cielo aperto senza pericolo di pioggia fumante)

Vi saluto.