Tuesday, July 19, 2011

Ti guardo


Una mano ferita da parte a parte, nessuna lacrima, poche parole, fiera, si siede, un boccone di pane mentre mi prendo cura di lei. È una donna, povera di cose ma ricca di vita.

La chiamo Mamà, sorride, mi dice di chi è madre, vorrei conoscere la sua età, mi piace il suo sguardo timido e fiero. Ogni giorno viene alla stessa ora, non cambia mai posizione, è abitudinaria, ma di quella monotonia che non annoia.

Migliora perché è forte, sicuramente darà l’addio a molti che di questa terra conoscono ancora poco, sicuramente meno di lei.

Mamà, non desidero che qualcuno ti faccia ancora male per poterti vedere nuovamente, ma se avrai bisogno, non temere, per quel poco che mi è concesso saprò esserci.

Buona notte, Mamà.