Saturday, July 2, 2011

Diritti Umani.



Quante cose vengono chieste alla nascente repubblica del Sud Sudan.

Che la pena di morte sia bandita seguendo le orme di altri paesi quali Angola, Ruanda, Senegal, Costa d’Avorio per citarne alcune, e che le attuali condanne vengano commutate.

Che ci sia maggiore rispetto per le donne all’interno della famiglia, o che perlomeno siano tutelate nel caso si stanchino della propria condizione, sempre che venga presentato loro uno scenario migliore.(assistenza legale, tribunali imparziali, alternative tangibili)

Che le fanciulle sudanesi non debbano sottostare a contratti matrimoniali privi di qualunque libertà, ovvero, “Non è importante che tu lo ami, il prezzo per cui ti ho venduta è conveniente, sicuramente maggiore a quello che io dovetti corrispondere per tua madre”. (tengo a precisare, cultura del baratto umano, per fortuna in voga solamente  in alcune tribù sudanesi)

Che la libertà di pensiero ed opinione sia rispettata, ma ancor prima garantita, che le ancora poche e autorevoli firme locali non debbano sudare freddo nel battere i propri articoli nonostante il caldo della stagione secca.

Che i bambini siano tutelati, soprattutto gli orfani, garantendo loro un futuro quantomeno “non a vista”, che termini come accattonaggio, fame, privazione, disperazione, rimangano nel dizionario, senza riscontri.

Che tolleranza pari a 0 (ZERO) venga esercitata contro qualunque tipo di discriminazione fisica, religiosa, sessuale, ideologica.

Insomma tutto ciò che fra le montagne Nuba da circa 40 giorni viene messo sotto il Tappeto con il tacito assenso di Tutti.

P.S. In questi giorni il seguace di Bin Laden, ammiratore di Gheddafi, e interlocutore instancabile di Mahmoud Ahmadinejad,  nonché presidente del Nord Sudan, Al Bashir, festeggia il suo insediamento avvenuto ben 22 sporchi anni fa.

Ingenuamente vi saluto...