Sunday, May 1, 2011

1 maggio 2011



Come tantissime palline impazzite, i sud sudanesi ancora attualmente al Nord, si spostano, vivendo di ciò che trovano.
Sono migliaia, e ancor oggi sognano di rientrare nel nuovo stato per cui hanno votato meno di quattro mesi or sono.
Non credo che essi siano convinti di trovare qualcosa che gli attenda, neppure un minimo di gratitudine per le sofferenze patite dopo aver legittimato la propria scelta in territorio avverso.
Sanno perfettamente che la discriminazione che troveranno sarà di uguale entità anche se di differente natura. Appartenere alla nuova classe povera del Sud Sudan, dover sottostare ad un altro sistema che non garantirà loro alcun servizio di base, sempre che trovino i mezzi economici per affrontare il viaggio.

Nel mentre, nella zona di Abyei artiglieria pesante non nasconde la propria presenza ai satelliti puntati. Ogni giorno partono camion e fuoristrada pieni di soldati per raggiungere tre aree differenti.

Abyei appunto; il South Kordofan, mancano 48 ore all'inizio della consultazione che il Nord non intende lasciare amichevolmente; e le zone in cui hanno teatro i conflitti con quelli che vengono ritenuti ribelli, al comando, i 7 comandanti che non accettano la nuova costituzione.

Da gennaio sono già 1000 i morti.

Appelli di non belligeranza trovano nella Cina il più forte mittente ... di proporzioni gigantesche il loro interesse sull’area.