Monday, May 9, 2011

Lasciatemelo credere.



Oggi era mio ...

il tramonto, i piccoli fuochi attorno alle capanne, le donne di rientro dai campi, i visi sorridenti dei bimbi, e ancora, il ragazzo intimorito, il barcollante mercato, l’anziano indifferente, la sabbia, la molta sabbia.

Era mia l’attesa ai posti di blocco, quelli in notturna, da non perdere assolutamente, era mia la bevanda calda al gusto di finta mela, il pacchetto umido di sigarette, il mio zaino impolverato, e ancora, fu mia la motocicletta degli ultimi dieci chilometri, i resti di un’auto trivellata e fu solo mio, il sorriso nel guardarla.

Fu mio il piatto di riso e verdure, mia l’acqua fresca, mia la doccia bollente, mia la stretta di mano di Stephen, il chiacchierare, la salsa per Yano, le voci della notte, mio, questo scrivere.

Esclusivamente vostro, il mio pensiero ... persone a cui voglio bene e che stranamente mi sopportano.

Per te, Alek, auguri.