Monday, August 22, 2011

Lucky



Sono trascorse ben due settimane e ancora non conosco il suo nome. Proprio come l’altro, ricordate, il bimbo delle pozzanghere.
Una madre, un giorno me lo depositò sulla panca che amo definire “dei miserabili”. Vidi il suo viso, a distanza non mi accorsi quale fosse il suo problema. Non mi sembrava avesse la malaria, non zoppicava, e un timido sorriso compariva sul suo volto. Feci un cenno alla donna, e mi indicò la nuca. Un disastro. Provate ad immaginare un cerchio di dodici centimetri di diametro, completamente infetto.

Mi feci tradurre cosa fosse accaduto, ma soprattutto quando. Ebbene, il bimbo si cosparse di cenere ancora calda. Le pelle a poco a poco bruciò. Il guaio è che accadde nel mese di dicembre dello scorso anno. Ora siamo in agosto. Vi chiedo ancora uno sforzo di immaginazione, provate a pensare cosa si è depositato nella testa di questo bimbo in tutto questo tempo. Non vi preoccupate, non accompagnerò questo mio scrivere con delle foto.

Ritorniamo a lui, o meglio, alla madre, che insultai  fino a vergognarmi. 
Gli urlai, “tuo figlio è meno importante di una stramaledetta capra”. Un attimo dopo capii che parlava di suo marito, o meglio di colui che a suo tempo la comprò, era a Wau da una delle altre. 
Smisi di essere incazzato, perlomeno con lei. Mi ripetevo, è una schiava, non ha l’autorizzazione di vendere un animale, neppure per salvare il proprio figlio, senza il consenso del “proprietario” degli animali, di lei e del figlio.

Questo è il Sudan amici miei, quello nuovo, di John Garang, del patriottismo, cui significato è sconosciuto alla quasi totalità della gioventù. 
È il Sudan del l’uomo dal grande cappello, delle mediocri missioni umanitarie, la terra in cui un infermiere ubriaco può chiederti di pagare 10 pounds per ogni medicazione. 
Il luogo in cui il padre del bimbo dalla testa malconcia ti dice che sei un buon uomo, che ti promette un gallo o una capra, e al quale tu vorresti solo spaccare la faccia.
Ma poi rifletti, è ignorante, essere Padre Padrone, è un titolo nobiliare da queste parti come in tante altre.

Benvenuti nel nuovo Sud Sudan, terra rossa, terra ricca ma povera alle radici.

P.S. Il bimbo migliora, poco alla volta, e quando sarà completamente guarito sarà mia premura avvertirvi. Lucky, è il suo nome, almeno per me.

Buonanotte o buongiorno da me, da Lucky e da coloro che conoscono la panca dei miserabili.