Thursday, August 18, 2011

Non manca proprio nulla.



UNIMIS con i propri lussuosi prefabbricati si sposta nello stato più corrotto del nuovo Sud Sudan, il Lakes State. Il governatore Chol Mayay Tong conosciuto più per quanto ha portato via dalle tasche dello stato che per il suo operato, da il benvenuto alla “nuova combriccola” di inesperti cooperanti.

L’uomo dal grande cappello, Salva Kiir, dice che l’attrito fra Etiopia ed Eritrea rappresenta per lui un dovere morale, appena avrà risolto un migliaio di problemi che infestano la sua nazione, cercherà di mediare. 
No comment.

Arman il segratario del quasi non riconosciuto SPLA al Nord, viene considerato una spia. Di lui si dice che abbia incontrato il ministro degli esteri israeliano Liebermann, uno dei tanti nemici “dell’uomo oliva” Al Bashir.

I rifugiati di etnia Dinka non vogliono saperne di abbandonare le terre di Nimule. Qualcuno dovrebbe dire loro che la tanto attesa Indipendenza è giunta, e sono liberi di andare dove desiderano. 
Tanto, poveri in un posto o nell’altro fa poca differenza.

Il ministro degli esteri del Nord Sudan dichiara che il conto alla rovescia è iniziato. Due settimane per sapere se gli Stati Uniti d’America rimuoveranno il nome dalla Lista Nera. 
Non ci sarebbe nulla da sorprendersi se accadesse. 
Le porcate sono di casa da queste parti

Sono giunte le ultime migliaia di “rimpatriati incuriositi”. 
Ad accogliergli nel Northern Bahr El Ghazal un cartoncino bianco da compilare dettagliatamente.
Nessuna porzione di sorgo o succosa papaia da gustare. 
Le razioni di cibo, per i primi tre giorni della nuova vacanza nel ridente Sud Sudan saranno distribuite dopo aver restituito il pezzetto di carta  ed effettuato  “versamento illegale”
Benvenuti nella terra del “il niente è assicurato, anzi è un diritto, di più ancora, una certezza assoluta”.

Lo scribacchino augura un cielo stellato.